Università

di il
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Salve a tutti!
Quest'anno frequento l'ultimo anno di scuole superiori, nello specifico Telecomunicazioni.
Vorrei proseguire gli studi universitari nell'ambito informatico oppure delle telecomunicazioni.
Qualche giorno fa ho scoperto la presenza del corso di laurea presso l'Università di Milano "La Statale" in Sicurezza Informatica il cui settore mi attira parecchio.
Qualcuno di voi saprebbe darmi qualche consiglio in merito a questo corso di studi?


Ecco il link riferito alla Laurea Triennale: http://www.studiareacrema.it/laurea-sicurezza-dei-sistemi-e-delle-reti-informatiche-triennale-crema-unimi/
e quello della Laurea Magistrale: http://www.studiareacrema.it/laurea-magistrale-sicurezza-informatica-crema-unimi/

Grazie!

6 Risposte

  • Re: Università

    Figata...io avrei voluto farlo un corso simile. Non so se qui in Italia venga considerato...è l'unico dubbio che ho. Cioè se vuoi lavorare nell'ambito della sicurezza informatica c'è poco forse. A Milano c'è la ESET se non erro che produce il nod32...la polizia postale...forse l'IBM poi poca roba. Forse all'estero.
  • Re: Università

    Grazie!

    Secondo te è meglio seguire un corso "tradizionale" di informatica?
  • Re: Università

    @coppolino, fai quello che ti va di fare: il modo migliore per ottenere risultati e fare qualcosa che piace, NON qualcosa che ti assicura un lavoro o ti fa GUADAGNARE.

    Il lavoro SI TROVA, sia in uno che nell'altro caso.

    Se fai qualcosa che ti piace, lo farai con maggior entusiasmo, quindi otterrai risultati migliori, quindi interessanti opportunita' lavorative.

    Ti diro' di piu', se poi ti fai anche un PhD, avrai occasione di accedere ad un mondo che il programmatore quadratico medio come dice M.A.W. , non sa nemmeno che esiste (e non avra' MAI l'opportunita' di frequentare).
  • Re: Università

    i diro' di piu', se poi ti fai anche un PhD, avrai occasione di accedere ad un mondo che il programmatore quadratico medio come dice M.A.W. , non sa nemmeno che esiste (e non avra' MAI l'opportunita' di frequentare).
    Ad esempio?

    Certamente bisogna avere passione e non pensare al guadagno...

    Mentre per quanto riguarda le università online?
    Qualcuno di voi le ha "frequentate"?
    Grazie
  • Re: Università

    Per quello che ruguarda le universitá online, mettiamola cosí: io sono di Roma dove ci sono 3 uni. La prima nata nella notte dei tempi é stata la sapienza. Io mi sono iscritto alla 2 (tor vergata) ex prof della sapienza trasferiti in quest'altra, eppure quando mi chiedono in quale uni sono iscritto e rispondo tor vergata, mi chiedono e perché non la sapienza? Allora questo vale un pó dappertutto suppongo, cioé sarebbe: perché non la bicocca di milano? oppure perché no normale di pisa? ecc. Nel mio caso ho scelto tor vergata xche era l'unica (quando ho cominciato a frequentare) ad avere una piattaforma online , necessaria per me visto che sono lavoratore, dove poter usufruire delle dispense ed interagire in un forum con i prof. Ma gli esami li faccio in aula con gli studenti che frequentano. Se fossi segnato ad una di quelle totalmente online per quanto valide e ben organizzate, chi ti fa colloqui neache la considererebbe. Purtroppo siamo in Italia...per inciso se ti colleghi ad un universita qualunque americana / inglese trovi le dispense gratuitamente...qui il servizio invece lo paghi e ti assicuro che nn vale tanto.
  • Re: Università

    coppolino ha scritto:


    i diro' di piu', se poi ti fai anche un PhD, avrai occasione di accedere ad un mondo che il programmatore quadratico medio come dice M.A.W. , non sa nemmeno che esiste (e non avra' MAI l'opportunita' di frequentare).
    Ad esempio?
    Ad esempio, poter entrare in una delle più grandi multinazionali al mondo ed occuparsi di cose serie assieme ai migliori professionisti su scala planetaria. Quindi, tanto per dirne alcune, progettare e implementare i più complessi sistemi CAD/CAM, EDA, GIS, ambienti di sviluppo, compilatori, motori di database (come Oracle, DBII, o l'albero genealogico di Ingres/Postgres... o magari RTDBMS come Raima e PI/Setcon), lavorare sui più grandi mainframe, progettare nuovi linguaggi di programmazione. E se le doti individuali sono adeguate, dopo una decina/dozzina d'anni di formazione universitaria, una selezione spietata che non conosce raccomandazioni e altri tre-cinque anni di formazione aziendale postdoctoral (le cose da sapere sono molte, a più livelli), potresti anche sperare di arrivare a fare il mio mestiere e progettare sistemi distribuiti safety-critical in hard realtime, oltre ad insegnare ai futuri progettisti (ed a fare qualsiasi altra cosa ti venga in mente, purché non esplicitamente vietata dalle clausole di riservatezza del contratto di lavoro, perché a questi livelli l'unico limite applicativo è la fantasia e il tempo).


    Tutte cose enormemente più serie e impegnative della cosiddetta "sicurezza informatica", una moda effimera che vuol dire tutto e nulla: purtroppo ormai anche le denominazioni dei corsi universitari sono concepite in modo pubblicitario, per attirare studenti come specchietti per le allodole. In realtà in tali corsi si diventa network engineers o poco più, nel migliore dei casi sviluppatori dediti alla noiosa e stupida attività di tappare i buchi creati da altri sviluppatori incapaci e favoriti da una ingiustificata complessificazione in SO e applicazioni mainstream, per evitare che qualche ingegnoso idiota ci possa sguazzare a suo piacimento - o peggio ancora si finisce in qualche PMI a fare bruta manovalanza per configurare reti aziendali medio-grandi, firewall e serverini linux o *BSD su hardware commerciale. Forse solo uno su diecimila o più finisce davvero a lavorare dove si creano software antivirus, personal firewall o appliance di rete.
    Gli altri si perdono in questo gioco puerile di guardie e ladri che porta enormi profitti a certuni ma che semplicemente non esisterebbe, se i calcolatori mainstream fossero progettati con un po' più di criterio, i protocolli di rete fossero stati progettati (o adeguati, come IPv6) più solidamente, e se invece delle coding monkeys ci fossero sviluppatori consapevoli dei criteri di engineering come in molti altri campi applicativi meno nazionalpopolari.
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