Freeware o FreeSoftware?

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38 Risposte - Pagina 2

  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Apparte il fatto che preferisco di gran la tua risposta ad un "open source è il male" come proposto da altri utenti, però non penso sia vero...

    Sono approcci di business diversi... ricordo ancora una fork di ubuntu che onestamente non innovava gran chè da quanto ricordo e di media prendeva 50K di donazioni l'anno (aveva/ha delle api che mostravano le donazioni sul sito), se qualcuno si ricorda il nome della distro per favore la citi.
    Era, imho, una distro pacco ma comunque i suoi 50K l'anno li faceva...

    Mentre quando frequentavo l'ITIS e andai al Linux Day con la scuola degli sviluppatori Open presentarono un loro progetto in jAVA con il quale ci vivevano guadagnando da donazioni e assistenza (che facevano pagare), anche se alla mia indelicata domanda di quanto fatturavano di media annualmente non mi risposero, perciò non saprei...

    Quindi ripropongo "Sono approcci di business diversi".
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Non sono approcci di business, sono... il niente, soprattutto in Italia.
    Se speri di fare business con le donazioni sei molto, ma molto ottimista, per non dire sconsiderato.
    Non si fanno industrie, e neppure piccole aziende, con progettini da qualche migliaio di euro, forse.

    Quindi va benissimo l'opensource quando si è nella fascia bimbominkia-giovane, e quando si è più vecchi per la porzione hobbystica, che generalmente rimane comunque.

    Ma quando devi pagare decine di migliaia di euro non che puoi sperare che arrivi qualche donazione, altrimenti l'auto la lasci in garage, visto che non puoi pagarne l'assicurazione (ad esempio).

    Poi per carità io uso in produzione solo server BSD e Solaris, neppure Linux, quindi non sono esattamente il paladino del closed a prescindere.

    Ma i software gestionali, che ormai in italia sono dei veri e propri verticali-agenzia-entrate, richiedono investimenti talmente elevati che con opensource non si ripagano neppure in frazione infinitesimale.

    Mentre le tasse, il commercialista, le bollette elettriche, l'INPS e così via arrivano, altrochè se arrivano implacabili.

    Riassumendo: siete giovani e cazzeggiatori? Dateci sotto quanto volete con l'opensource.
    Siete "vecchi" e volete rilasciare il vostro programmello? Fatelo pure.
    Avete delle bollette da pagare? Non c'è bisogno di dir niente, lo imparerete da soli.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Scusate, solo un'osservazione apparentemente banale, ma che mostra la differenza tra il mondo professionale e quello hobbystico-bimbominkiesko-entusiasti eccetera.
    Riprendo il sito indicato.

    "Se rilascio il mio codice poi qualcun'altro lo vende e ci fa i soldi."

    Questa sola frasetta sarebbe sufficiente, per me, per non assumerti.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    TommyB1992 ha scritto:



    1)
    Peccato che abbia il problema di fondo che: se poi il software non ha tutto quello che mi interessa e voglio aggiungere o modificare una utility cosa faccio?
    E da sviluppatori non ci credo che non vi sia mai...
    2)
    Poi rimanga fra noi... anche se non rilasciate il codice... l'unico modo per rendere una app veramente closed è quello di non distribuirla (Reverse Engineering docet)
    3)
    Infine la presunzione di dire che l'open source disimpara... ma sul serio? Una tappa di QUALSIASI programmatore è la lettura di source code altrui, cosa che sarebbe un pò difficile se nessuno lo rilasciasse.
    Sei troppo giovane e inesperto per comprendere quello che hai scritto, a parte ripeter con parole tue, le sciocchezze che hai sentito infinite volte sull'argomento.

    1) se sviluppo sofware E' IMPLICITO che quello gia' esistente non fa quello che ti serve. Quindi aggiungi quello che manca
    2) ci sono metodi che impediscono il reverse engineering e comunque la comprensione del codice se non mediante un sforzo e competenze che il 99.99999999% dei progranmatori quadratici medi non possiede, mentre applicare tali tecniche e' solo questione di studio
    3) si deve imparare dai piu' bravi (che sono mooooooolto pochi) non dai mediocri (tutti gli altri)
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    E' interessante leggere post dove si paragona il software commerciale a quello open source, in termini di qualità, in un forum come quello di IProgrammatori.it che è basato su piattaforma open source PHPBB.

    Intanto Freeware e Open Source non sono sinonimi.
    Mi sembra che si stia facendo confusione in tal senso.
    Notepad++, che immagino tutti conosciamo, è freeware ma closed source ad esempio.

    Commerciale o freeware ... è la validità del piano di business che è importante.

    Ci sono piattaforme web nate come progetti open source che oggi, dopo essere diventate famose, vengono fornite dai titolari dei diritti in forma di servizi cloud e a pagamento.

    La Microsoft sta abbracciando il mondo open source, vedi il lavoro fatto su asp.net core.

    Moodle, piattaforma di elearning open source, la troviamo di frequente negli atenei universitari a togliere la terra sotto ai piedi ad alcune aziende con software commerciale.

    Consulenza, customizzazioni, installazioni, contratti di assistenza, donazioni, ecc consentono di portare la pagnotta a casa.

    Vengono sfornati continuamente software che nell'arco della loro vita commerciale non ripagano l'azienda nemmeno delle spese sostenute.

    Allo stesso modo nascono continuamente progetti open source, supportati da community, che dopo qualche anno vengono abbandonati per scarso interesse persino degli stessi sviluppatori che ci hanno lavorato.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Non sarei così categorico su Microsoft: non abbraccia un bel niente.
    Anzi, tenta disperatamente di far migrare alla "sua" cloud (che poi significa tenere i TUOI dati sul computer di QUALCUN ALTRO... a chi piace così...)

    Sono tutti "progettini", non conosco nessuna realtà italiana che fatturi che so 10 milioni di euro facendo assistenza su progetti open.
    10 milioni sono il fatturato di una impresa non dico familiare, ma quasi, che vende... gabinetti in ceramica.

    E' una questione di scala: il mercato è così; il resto sono briciole.


    Sulla qualità stendiamo velo pietoso: è pessima in media sia per open che closed. Nella mia esperienza leggermente peggio per open.
    Esistono programmi open che francamente ammiro, saranno 4 o 5, e ci sono "perle" closed che reputo addirittura superiori alle mie capacità.

    Comunque non allarghiamoci troppo: in media, cioè escludendo casi superspecialistici eccetera, con open non si porta a casa la pagnotta, o al massimo della fascia programmatore-impiegato-segretaria.

    Niente aereo personale, per capirci
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    L'azienda che fabbrica gabinetti in ceramica fattura molto di più della stragrande maggioranza delle software house italiane che stanno con l'acqua alla gola.

    Non è questione di open source o meno....

    Tu parli di aziende ma pensa agli sviluppatori appassionati del posto di lavoro fisso in italia che guadagnano meno di un operaio specializzato.
    Parlo di quelle pagnotte di pane e di quelle persone.

    Le grandi aziende del closed source che fatturano molto di più dells cifra che hai indicato non sono italiane... ovviamente.

    Nelle aziende per cui ho lavorato come consulente e che fatturavano qualche zero in più della cifra di cui parli usavo sia software closed che open. L'importante era il progetto e il suo indotto.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Per la questione Microsoft, non mi puoi rispondere che non abbraccia un bel niente riferito all'open source...altrimenti significa che sei restato indietro di qualche anno.
    Che stiano facendo il possibile per spingere il loro cloud è ovvio. Si tratta di un settore in crescita con un business pazzesco.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Per Microsoft aspetto di vedere il sorgente di Excel.
    Qualche inutile libreria e progettino della domenica che portano lo 0.00001% dei Ricavi é solo materiale per pubblicitari, evangelista eccetera.

    Sul resto essenzialmente mi stai dando ragione, d'altronde il mercato è questo ed è fatuo negarlo.

    Per fare soldi, in quantità elevata (che poi significa sempre modesta rispetto ai miliardi di closed) serve un prodotto a livello mondiale di qualità, cioè pari anzi superiore al meglio del meglio. Allora se uso mariadb posso anche pagare (poco) delle consulenze su questo, se per il mio business è migliore di Oracle.
    Ma sono pochi, pochissimi e comunque i Ricavi minimi.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    migliorabile ha scritto:


    Sei troppo giovane e inesperto per comprendere quello che hai scritto, a parte ripeter con parole tue, le sciocchezze che hai sentito infinite volte sull'argomento.
    Non credo sia vero.
    Non ti offendere, ma penso che sia tu ad avere un approccio datato di come procede il mondo oggi e confuti le tue idee con dei preconcetti basati sul passato (e non sei l'unico).

    Ora non vorrei divagare ma la percezione del mondo di un 20enne è ben differente da quella di un 40(+)enne, in quanto ha visto il mondo adottare ogni anno nuove innovazioni a differenza del secondo che lo ha visto parecchio statico nei suoi 2/3 di vita, di conseguenza vivendo con una percezione del mondo ancora ancorata a quando il mondo non era inter-connesso e non esisteva uno scambio di informazioni che permettesse una curva di apprendimento esponenziale come lo è oggi.

    Come ogni cosa, anche le comunità open-source sono nate disorganizzate e ogni anno vengono sempre ridefiniti nuovi standard per migliorare la sostenibilità del progetto.

    Io che nasco dalle prime comunità di forum di hacking italiane (verso i miei 13 anni, probabilmente ne erano presenti diverse anche prima del mio arrivo ma ipotizzo non fossero così main-stream e generalmente si ritrovavano su irc o altri luoghi) e che come ogni buon ragazzo collezionavo tacche sull'ormai scomparso milw0rm facendo bug-hunting (e non solo) su praticamente ogni cosa, ho visto progetti open source nascere in maniera ridicola con del codice di merda (in tutti i sensi: dall'utilizzo a caso delle OOP, o pieno di BUG o concettualmente errato perchè i developers non erano in possesso del background necessario per adottare le soluzioni ottimali) migliorare di anno in anno. Ormai ho smesso di fare bug-hunting da 7 anni (terminai verso i 18), e casualmente qualche giorno sono capitato su un vecchio prodotto open source che vidi tantissimi anni fa che era mediocre. Oggi è una perla.

    I tempi cambiano.

    p.s. giusto a titolo informativo, per dare un qualche vanto ad eventuali patriottici (io non sono italiano e non mi interesserebbe a prescindere) il più grande bug-hunter di tutti i tempi è stato l'italiano rgod (morto per una rara malattia da giovane), top 1 su tutti i siti più importanti per il discovering di vulnerabilità. Sfornava exploits a quantità industriale, più di qualsiasi altra persona sulla terra, per ogni genere di applicazione, non ha mai violato neanche un sito.

    migliorabile ha scritto:


    1) se sviluppo sofware E' IMPLICITO che quello gia' esistente non fa quello che ti serve. Quindi aggiungi quello che manca
    Se il software che utilizzo non l'ho sviluppato io cosa faccio?
    Non parlo per "sentito dire un migliaia di volte", ma per esperienza personale diretta.
    Io stesso utilizzavo un software proprietario che in linea di massima faceva ciò che doveva fare per il mio lavoro, ma non era ottimale, anzi era pieno di cose volevo implementare.
    Alla fine in un modo o in un altro ho implementato ciò che mi serviva con uno sforzo disumano e una altrettanta perdita di tempo.

    migliorabile ha scritto:


    2) ci sono metodi che impediscono il reverse engineering e comunque la comprensione del codice se non mediante un sforzo e competenze che il 99.99999999% dei progranmatori quadratici medi non possiede, mentre applicare tali tecniche e' solo questione di studio
    Le capacità vengono affinate secondo le esigenze.
    Il motivo per cui non tutti studiano il reverse engineering è perchè: 1) non sono interessati all'hacking; 2) grazie a tutto il codice open-source spesso non è necessario;
    Sono sicuro vivessimo in un mondo closed-source il reverse engineering sarebbe un punto cardine nel pacchetto di conoscenze di ogni programmatore;

    migliorabile ha scritto:


    3) si deve imparare dai piu' bravi (che sono mooooooolto pochi) non dai mediocri (tutti gli altri)
    Ma questo sicuramente, solo che questo concetto si applica in qualsiasi ambito della vita e non solo quello dell'informatica.
    Chi ha la lungimiranza di cercare sempre la soluzione migliore e di proseguire negli studi senza accontentarsi otterà più benefici in termini di conoscenza di chi non lo farà. Ma non c'entra niente con il mondo dell'Open Source.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Se essere coinvolto nello sviluppo delle PIU' RECENTI tecnologie, tecnologie che tu utilizzerai, forse, tra diversi anni, voglia dire non avere idea di come funziona il mondo oggi, allora forse hai ragione

    La percezione del mondo di un 20-enne e' quella di un neonato che lo guarda attraverso le sbarre della culla riuscendo a vedere il pavimento della cameretta e, al piu', quello che sta dietro la finestra.
    Ma dietro a quella finestra c'e' un intero universo, con montagne, pianeti e galassie, che il 20-nne non ha ancora le competenze per poter esplorare

    Quelle che tu chiami tecnologie, per la gente della mia generazione e' semplicemente minestra riscaldata:
    - non e' la tua generazione che ha connesso il mondo, ma la mia.
    - non e' la tua generazione che ha inventato i social network, ma la mia
    - non e' la tua generazione che ha inventato i linguaggi di programmazione, ma quella prima della mia

    Zuckenberg, Dorsey, Jobs, Bill Gates, idolatrati da voi giovani, NON SONO innovatori, sono stati/sono ottimi IMPRENDITORI, che hanno fatto i soldi, ma hanno solo rifatto cose che esistevano gia'. Fatte meglio ? Si, no, forse!

    L'elenco di personaggi che hai elencato non sono la storia dell'informatica: se hanno fortuna, saranno ricordati in qualche trafiletto a pie' di pagina in qualche libro che descrivera' la VERA storia dell'informatica, con l'elenco di quelli che hanno introdotto le VERE innovazioni.

    Il Reverse Engineering E' bagaglio culturale di ogni BUON programmatore, solo che il termine BUON per quelli della mia generazione, corrisponde ai VOSTRI super eroi.

    Poi possiamo andare nei dettagli di quello che tu chiami free-vattelapesca, ma alla fin fine, la questione e' semplice:

    - ci sara' si e no 1 progetto su 100.000 che emerge
    - quelli che emergono sono i lavori migliori, realizzati da persone/team con i contro-... Ma lo stipendio di questi signori, per pagarsi la pagnotta, arriva da altre vie, NON dalla pubblicazione del software: sono ricercatori, fanno parte di aziende che guadagna cariolate di soldi in altra maniera, forniscono consulenza, hanno la versione 'seria' a pagamento, .... ricevono donazioni da altre aziende per il banale motivo che a queste aziende serve esattamente quel software, e quindi li pagano per farlo evolvere in base alle neccessita' e per correggere i bug.

    Vabbe' qualcuno riceve anche la grazia da parte di quelli che hanno i soldi, ma questo qualcuno ha un livello di competenza tale per cui potrebbe trovare lavoro REMUNERATO all'istante.

    Anche la questione della curva di apprendimento esponenziale e' un'emerita scemenza: NON E' la quantita' incalcolabile di domande a cui si puo' dare una risposta (spesso pure sbagliata) semplicemente cercando con Google che permette di apprendere. Questa e' una conoscenza effimera, inconsistente: non la chiamerei nemmeno conoscenza, ma solo informazione.

    Saper fare copia/incolla non vuol dire saper programmare!

    La VERA conoscenza e' quando sei in grado di ottenere la risposta corretta con il solo ragionamento, la conoscenza di COME le cose dovrebbero funzionare e di quali siano gli effetti di ogni possibile malfunzionamento. In pratica: essere in grado di ENUNCIARE la risposta, non di trovarla con una query.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Se essere coinvolto nello sviluppo delle PIU' RECENTI tecnologie, tecnologie che tu utilizzerai, forse, tra diversi anni, voglia dire non avere idea di come funziona il mondo oggi, allora forse hai ragione

    La percezione del mondo di un 20-enne e' quella di un neonato che lo guarda attraverso le sbarre della culla riuscendo a vedere il pavimento della cameretta e, al piu', quello che sta dietro a finestra.
    Ma dietro a quella finestra c'e' un intero universo, con montagne, pianeti e galassie, che il 20-nne non ha ancora le competenze per poter esplorare
    Lol, chi lo sa... vedremo fra qualche decina di anni se sono stato abbastanza lungimirante.
    Non escludo che potrei anche non averci capito un c. dalla vita.
    Quelle che tu chiami tecnologie, per la gente della mia generazione e' semplicemente minestra riscaldata:
    - non e' la tua generazione che ha connesso il mondo, ma la mia.
    - non e' la tua generazione che ha inventato i social network, ma la mia
    Com è stata la generazione prima della tua a dare la possibilità alla tua di connettere il mondo.
    Ciò non cambia che ogni generazione fa meglio della precedente, infatti il progresso scientifico è esponenziale nel tempo: se ieri il progresso aveva una certa velocità, domani lo sarà di più e anche parecchio!

    Con ciò io non voglio sputare sul passato, perchè non avrebbe neanche senso visto che è un unico insieme.

    Ma ora ti voglio proporre un quesito: quando tu studiavi qual'era la percentuale di persone interessate ad aderire all'open source?
    Perchè da me, all'ITIS che frequentavo la classe era uniforme, con un 50% di sostenitori e un 50% contrari.
    Secondo me è una percentuale più alta di quando studiavi tu.
    E secondo me molti di questi bimbi che crescono con i loro youtuber e tablet daranno sempre una impennata (esponenziale) a questo movimento.

    Anzi io sono sicuro che da qui a 100 anni il closed source neanche esisterà più (anzi, gli regalo quel 5%) e i modelli di business saranno totalmente differenti.
    L'elenco di personaggi che hai elencato non sono la storia dell'informatica: se hanno fortuna, saranno ricordati in qualche trafiletto a pie' di pagina in qualche libro che descrivera' la VERA storia dell'informatica, con l'elenco di quelli che hanno introdotto le VERE innovazioni.

    Il Reverse Engineering E' bagaglio culturale di ogni BUON programmatore, solo che il termine BUON per quelli della mia generazione, corrisponde ai VOSTRI super eroi.
    Io non ho eroi. Anzi fra parentesi ho anche specificato che era una chicca per dare un pò di orgoglio a voi italiani (a quelli che interessa ovviamente).

    Posso pure condividere che debba far parte del bagaglio culturale di ogni programmatore.
    - ci sara' si e no 1 progetto su 100.000 che emerge
    - quelli che emergono sono i lavori migliori, realizzati da persone/team con i contro-... Ma lo stipendio per pagarsi la pagnotta arriva da altre vie, NON dalla pubblicazione del software: sono ricercatori, fanno parte di aziende che guadagna cariolate di soldi in altra maniera, forniscono consulenza, hanno la versione 'seria' a pagamento, .... ricevono fonazioni da altre aziende per il banale motivo che a queste aziende serve esattamente quel software, e quindi li pagano per farlo evolvere in base alle neccessita' e per correggere i bug
    Io su questo non ho mai sindacato.

    Però mi da molto fastidio quando si viene a sparare a zero dicendo che chi sviluppa Open Source è un idiota che non sa fare nulla (quando probabilmente l'unica differenza fra i programmatori open e non che dei primi puoi vedere il codice, mentre i secondi se fanno porcate beh, rimani nel dubbio...)

    E mi da fastidio quando si dice che l'open source è il male quando è grazie all'open source che abbiamo tanti strumenti utilissimi, molto più utili dei loro corrispettivi a pagamento, quindi atteggiamenti da "boicottiamo l'open" sono stupidi e anche dannosissimi se non per le grandi multinazionali che offrono i corrispettivi a pagamento.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Che bello, ora siam passati a "essendo giovane e ignorante sono meglio"

    Dai su... fatevi una domanda... per farvi che so operare a una spalla, andreste dal primo bimbominkia 20enne che trovate sotto casa, che ha guardato su youtube qualche operazione fatta da altri, o da un 50enne che di operazioni simili ne ha fatte 5 mila?

    Bene, detto questo, nessuno vieta ai sostenitori open di continuare così.
    Tutti concorrenti in meno, per quelli come me
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Da quando chi programma open deve avere rigorosamente 20anni? Superata quella soglia te lo vietano? lol
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Da qui a 100 anni, molto probabilmente l'essere umano sara' ridotto ad un emerito ignorante, con pochissime eccezioni, perche' non ci sara' piu' la necessita' di studiare per avere un lavoro.

    Gia' oggi un commesso di un supermecato non ha la necessita di saper ne leggere ne scrivere ne far di conto, e probabilmente nei prossimi anni sparira' pure

    L'evoluzione scientifica evolve esponenzialmente, ma non saranno i 'bimbominkiani', con i loro cellulari ed i loro tablet, che incrementeranno ulteriormente la conoscenza, ma persone che, con estrema umilta' e nell'anonimato studieranno l'attuale per produrre nuove idee.

    E l'opensource rimarra' li dove e' ora: illusione per 'bimbominkiani'.

    @+m2+ ESATTO: bassa manovalanza da schiavizzare
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