Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

di il
14 risposte

Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

Salve ragazzi, avrei qualche domanda da porvi inerente alcune questioni. Sono uno studente di Ingegneria Informatica (triennale) primo anno, e avrei un paio di domande da fare. Sarei molto scettico su fare la spcialistica quindi la laurea magistrale (3+2) perche secondo me andare a fare altri 2 anni all'universita è tempo sprecato, in quanto in questo tempo lo potrei impiegare per fare esperienza e prendere certificazioni importanti. Ecco, ora la mia domanda è proprio questa: secondo voi è preferibile fermarsi alla triennale e dopo andare a prendere certificazioni es (Cisco,Linux,Oracle) ?. Premetto che gia a scuola abbiamo preso certificazioni Cisco come la IT Essentials e CCNA 1, CCNA 2 ma aime queste certificazioni prese a scuola non hanno valenza lavorativa (ma di punteggio in concorsi si) anche se i contenuti sono praticamente gli stessi a quelle prese negli enti certificati Cisco, infatti io sono iscritto all'accademy Cisco e ho anche gli attestati.Vorrei avere pareri da persone che lavorano in questo ambito e sentire un po che dite e che cosa consigliate. Aspetto le vostre risposte, grazie

14 Risposte

  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Neanche per sogno ... continua con la magistrale ... magari dedicati alla robotica ...
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    oregon ha scritto:


    Neanche per sogno ... continua con la magistrale ... magari dedicati alla robotica ...

    mhhh.. come mai ? hai avuto esperienze in merito, vorrei sapere un po di piu
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    OpenSource ha scritto:


    in quanto in questo tempo lo potrei impiegare per fare esperienza e prendere certificazioni importanti.
    Posso assicurarti che non è per niente tempo sprecato, specialmente se scegli la giusta magistrale. I campi dove formarsi ora sono sicuramente quelli del machine learning, big data, cloud computing e data analysis. Con la laurea triennale lavori sicuro, ma è meglio investire altri 2 anni nello studio in ambito accademico invece di pagare costosissime certificazioni. Questa è la mia opinione, basata sulle mie esperienze.
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    CarDeFusco ha scritto:


    OpenSource ha scritto:


    in quanto in questo tempo lo potrei impiegare per fare esperienza e prendere certificazioni importanti.
    Posso assicurarti che non è per niente tempo sprecato, specialmente se scegli la giusta magistrale. I campi dove formarsi ora sono sicuramente quelli del machine learning, big data, cloud computing e data analysis. Con la laurea triennale lavori sicuro, ma è meglio investire altri 2 anni nello studio in ambito accademico invece di pagare costosissime certificazioni. Questa è la mia opinione, basata sulle mie esperienze.

    Ho capito, il voto di laurea poi quanto incide ? Cioe basta essere preaprati, e saper fare, oppure il voto di laure incide molto su una occupazione ?

    Vorrei sapere altre opinioni forzaaaaa )
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    OpenSource ha scritto:



    Ho capito, il voto di laurea poi quanto incide ? Cioe basta essere preaprati, e saper fare, oppure il voto di laure incide molto su una occupazione ?
    Questo è molto relativo. Può incidere se partecipi ad un concorso pubblico, o al bando per un PhD, o ancora può facilitare i recruiter considerando prima chi ha un voto alto. Su i recruiter ad esempio il voto di laurea potrebbe essere utile in caso di selezione specialmente per chi ha poca o nessuna esperienza lavorativa dato che in tal caso solo attraverso l'esperienza accademica uno può essere valutato e quindi con un voto alto si ha più probabilità di essere chiamati per un colloquio. Ripeto comunque che il discorso voto di laurea è davvero una questione molto relativa. Ad esempio, alcune aziende lo chiedono esplicitamente mettendo un lower bound nell'annuncio(ho visto personalmente annunci dove chiedevano laureati con almeno 105), altre invece se ne fregano e magari non lo guardano nemmeno. Sicuramente, in linea generale, sul curriculum un 110 è diverso da un 100 così come quest'ultimo è diverso da un 90. Questo è normale.
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    OpenSource ha scritto:


    ... secondo me andare a fare altri 2 anni all'universita è tempo sprecato, in quanto in questo tempo lo potrei impiegare per fare esperienza e prendere certificazioni importanti. ...
    Hummm: e' meglio imparare a INSTALLARE Oracle (ma SOLO Oracle), oppure stendere FILI, ma marchiati Cisco

    OPPURE

    IMPARARE a progettare un nuovo tipo DBMS, magari NoSQL, basato su un NUOVO MODELLO DI DATI, di propria invenzione, OPPURE PROGETTARE nuovi tipi di cavo in fibra a nanoparticelle, sempre di propria invenzione, 1.000.000 di volte piu' efficienti di quelli attuali ??

    E' meglio fare l'operaio OPPURE l'inventore?
    E' meglio stare sotto padrone, O ESSERE il padrone?

    Ardua decisione! NON in senso metaforico!

    Ogni opzione a pregi e diffetti!!
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    OpenSource ha scritto:


    CarDeFusco ha scritto:


    [
    Ho capito, il voto di laurea poi quanto incide ? Cioe basta essere preaprati, e saper fare, oppure il voto di laure incide molto su una occupazione ?
    Per certi lavori (quelli che possono fare TUTTI) non incide per nulla

    Per altri lavori (quelli che lo possono fare SOLO un numero estremamente limitato di persone) sono tutto!
    E spesso, in questi casi, non basta SOLO il voto (che deve essere stratosferico), ma anche publicazioni, PhD, presentazioni, ecc...
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Discussioni di questo tenore sono assolutamente all'ordine del giorno. I concetti relativi sono davvero stati ripetuti usque ad nauseam, senza contare le solite noiosissime divergenze di vedute e le alluvioni di [pessimismo cosmico|ottimismo sconsiderato] di alcune irriducibili weltanschauung che stancamente continuano a fronteggiarsi su questi temi, il che peraltro spesso costringe lo staff a chiudere il thread.

    In realtà, i fatti fondamentali sono decisamente pochi e molto chiari.

    1) Chi vuole intraprendere una professione tecnoscientifica in maniera minimamente seria e responsabile deve innanzi tutto sintonizzarsi mentalmente sull'idea di dover continuare a studiare tutta la vita, senza se e senza ma. L'unica domanda sensata, semmai, è "dove e come" studiare: il resto non si mette neppure minimamente in discussione. Gli unici anni "sprecati" sono quelli passati senza aumentare il più possibile le proprie conoscenze, dentro e fuori le mura di qualsivoglia istituzione.

    2) L'Università italiana è oggi ridotta ad un deplorevole diplomificio, con eccezioni che si contano sulla punta delle dita (SNS in primis, in subordine la SSSUP S. Anna, poi molto a distanza e con molti distinguo i tre Politecnici, la Sapienza, Trento, Bocconi, Luiss e pochissimo altro), comunque inaccessibili per il 99,999% degli iscritti ai corsi di laurea. Semplicemente nessun confronto è possibile con qualità e profondità della preparazione erogata agli iscritti prima dell'anno accademico 1993/94, anno di introduzione dei primi infasti prodromi della disastrosa riforma del 3+2 (es. creazione della laurea in ing. informatica, etc.). Questi fatti incontrovertibili sono trattati in un numero impressionante di articoli e saggi accademici, scritti da docenti dell'Università italiana come il compianto professor Giorgio Israel o Umberto Bartocci, o da osservatori privilegiati come Felice Froio, autore di un documentatissimo pamphlet "Le mani sull'Università", per non parlare di docenti e intellettuali francesi che parlano senza mezze misure di "fabbrica dei cretini" riguardo all'intero sistema scolastico - purtroppo non solo il loro.
    Quindi, a maggior ragione, è pressoché obbligatorio suggere il più a lungo possibile quanto erogato dai moderni corsi, per quanto risicato, incompleto e spesso perfino fuorviante.

    3) Le grandi e grandissime aziende sono totalmente assenti dall'italietta, o hanno solo filiali di rappresentanza con valore tecnoscientifico nullo. Chi ambisce a lavorare laddove vengono realmente create le tecnologie (anche solo quelle del mainstream, per chi se ne giova) deve necessariamente mettere in conto trasferimenti di lunga durata, e possibilmente anche studi superiori all'estero, come Master e PhD, che sicuramente garantiscono maggiore preparazione e migliore accoglimento alle rigorose selezioni che regolano l'immissione nelle grandi multinazionali (e/o nelle loro spinoff di engineering high tech).

    4) Le "certificazioni importanti" sicuramente esistono, e altrettanto sicuramente non rientrano tra quelle citate. I livelli di professionalizzazione richiesti per adire a codeste certificazioni "importanti" richiedono vari anni di prassi ai massimi livelli operativi prima di essere anche solo ammessi a frequentare i relativi corsi, e - come sopra - riguardano percentuali omeopatiche di professionisti, non legioni di studenti iscritti d'ufficio o il primo Dilbert Mezzemaniche che passa, al quale l'azienda ha semplicemente pagato il corso.

    Con questi tre semplici criteri (il quarto è un gentile omaggio, come avviso ai naviganti) ben impressi in mente, qualsiasi studente dovrebbe sentirsi guidato verso le scelte più premianti per il proprio futuro, e comunque le più adeguate alle proprie aspirazioni e capacità (autovalutazione quantomai difficile, al giorno d'oggi, visto lo stato dell'insegnamento di ogni ordine e grado, ma tant'è).
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Ho capito, quindi è meglio proseguire e prendere dopo le certificazioni ? Quindi averne gia prima non agevola nulla ?
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Semplicemente NON HAI TEMPO per prenderti delle certificazioni se voi fare MINIMAMENTE un buon lavoro.
    Tutto il tempo che hai a disposizione lo dovresti dedicare ad acquisire NUOVE conoscenze a completamente di quelle fornite dall'universita'.

    Comunque non sono convinto che, in generale, l'universita' italiana faccia cosi' schifo!
    Ci sono le eccellenzie, ok, ci sono le schifezze, ok, ma in generale non la vedo cosi' nera.

    Invece vedo male lo studente universitario medio: piu' propenso a lamentarsi sulla qualita' dell'universita' o sulla sua utilita'/inutilita', che non nel cercare di utilizzare al meglio tutto quello che l'universita' puo' mettere a disposizione.
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    migliorabile ha scritto:


    Comunque non sono convinto che, in generale, l'universita' italiana faccia cosi' schifo!
    Ci sono le eccellenzie, ok, ci sono le schifezze, ok, ma in generale non la vedo cosi' nera.
    Naturalmente evitiamo alla radice OT ed excursus inutili, che nessun apporto conferiscono ai dubbi dell'OP. Ci limitiamo invece a considerare che il "mio" (certo non solo del sottoscritto: si vedano gli illustrissimi nomi citati supra e i molti altri che, pur pensando anche di peggio, "tengono famiglia" e pertanto pubblicamente tacciono o fanno diplomaticamente buon viso a cattivo gioco) punto di vista deriva dal possesso di una duplice, estesa matrice di valori di comparazione che sicuramente costituisce un background unico e diverso da quello di moltissimi interlocutori, una asimmetria informativa che ingenera una necessaria differenza di vedute.

    La prima matrice di valori è quella dell'Università faticosamente "restaurata" tra i primissimi anni Ottanta e Novanta, comunque anteriormente alla fatidica data del 1993, dopo le assurdità pre- e soprattutto post- legge Codignola (promulgata nel 1969: parliamo quindi degli anni di esami di gruppo, diciotto "politico", assemblee, comitati, occupazioni, costante confusione tra diritto allo studio e diritto al pezzo di carta per chiunque...), che dista anni luce dai livelli medi dell'Università attuale. A maggior ragione parlando di Pisa.

    La seconda matrice di valori è quella di alcune tra le migliori cinque-dieci (la classifica dipende solo dal colore delle fonti) Università del pianeta, che in vari momenti ed a vario titolo ho avuto l'opportunità e il merito di frequentare, e più in generale una profonda consapevolezza del livello qualitativo medio del sistema scolastico anglofono ovunque allocato, con i cui risultati sono costantemente in contatto come formatore.

    Rispetto a tali due sistemi di riferimento, si può placidamente confermare quanto sopra asserito in merito alla qualità media del sistema, senza tema di smentite e anzi con ampissime conferme di osservatori ed operatori nazionali ed internazionali.


    Bando agli OT, e tornando all'OP: non studierai mai a sufficienza. Cerca di assaggiare il maggior numero possibile di tematiche, fatti un'idea globale e indipendente che vada oltre le stupide mode accademiche del momento e i trend del mainstream, appassionati seriamente a qualcosa che pochissimi sanno fare e cerca di eccellere. Solo in tale modo riuscirai ad emergere e specializzarti, tracciando faticosamente una tua strada, che necessariamente passa anche per una specializzazione all'estero. Lascia perdere le certificazioni che hai elencato, sostanzialmente servono solo al "tecnico specializzato" del centro assistenza o al parastatale delle elefantiache softwarehouse gestionali per gli "scatti automatici" di carriera. Al momento opportuno ti troverai a fronteggiare vere esigenze di certificazione nei contesti più consoni.
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Cioè i presenti nel forum pensano che le certificazioni in Cloud Compunting ora come ora non siano un buon investimento da fare?
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Lorenzo89 ha scritto:


    Cioè i presenti nel forum pensano che le certificazioni in Cloud Compunting ora come ora non siano un buon investimento da fare?
    Se in queste certificazioni ti insegnano quello che puoi apprendere in un paio di esami universitari come Sistemi Distribuiti e simili, la risposta, a mio parere, è no, non conviene.
  • Re: Domanda a voi, Certificazioni o.. ?

    Ho capito! Io proprio nei prossimi mesi inizierò un master in cloud computing, quindi per questo mi è venuto un pò di panico ehehe
Devi accedere o registrarti per scrivere nel forum
14 risposte