Imparare da autodidatta

di il
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Imparare da autodidatta

Salve a tutti, mi sono appena iscritto in questo forum, trovandolo ottimo per gli iscritti ben informati e acculturati che lo frequentano, per ricevere (e magari un giorno donare) consigli, semplici opinioni o aiuti sul tema della programmazione, informatica in generale o metodi di studio.
Premetto che dovrò frequentare il quinto superiore il prossimo anno, sin da piccolo sono stato appassionato dell'informatica studiando per bene le componenti di un computer, sistemi operativi (imparando da solo smanettando, ed infatti durante il primo superiore utilizzavo già un sistema operativo Linux) ed altre tematiche in generale inerenti all'informatica.
A scuola non mi sono mai impegnato più di tanto, sono sempre stato interessato ad imparare come usare la tecnologia, perdendo molto tempo a smanettare/curiosare più che per imparare ciò ch'è scritto sui libri di scuola, dando un impegno sufficiente, almeno dal terzo superiore in poi, dov'è iniziato lo studio della programmazione informatica.
Fino a 5-6 mesi fa, non sono mai stato appassionato della programmazione, non mi piaceva, quasi mi sembrava noioso stare ore ed ore davanti ad uno schermo per creare programmi (o certamente programmini visto che parliamo di scuola e non di software usato da aziende), ero più interessato a provare i vari sistemi operativi, studio di reti, o altre cose.
Ma negli ultimi 5 mesi ho una grande voglia di imparare a programmare, spinto da una forte curiosità (a volte prima di prendere sonno penso a come avrei potuto risolvere un determinato problema ), solo che a scuola i risultati non sono stati decenti. Ho azzeccato alcune volte la sufficienza o più (ma con aiuti dai miei compagni), quando invece mi ci metto da solo, anche se con impegno, i miei voti sono più o meno sul 5.
Credo che questo sia dovuto alla mancanza di studio ed impegno negli anni passati (anche se avevo imparato le basi fondamentali) e così sto ripartendo a studiare da zero dal libro di terzo superiore (trovandomi appunto agevolato dal fatto di conoscere già alcune cose), e colmare cosi le lacune che non mi hanno permesso di prendere voti buoni.
Mi chiedevo se studiare da autodidatta sia una buona cosa, sopratutto per la mia attuale situazione, e se potrà portarmi "successo".
A volte riscontro difficoltà di tipo logico, non so come risolvere un problema o come formulare un "algoritmo" risolutivo. Ma già leggendo e apprendendo con il libro di terzo superiore e svolgendo gli esercizi alla fine dei vari capitoli le cose mi stanno diventando più chiare, poichè nelle spiegazioni contenute sul libro, ci sono già esercizi svolti simili a quelli da eseguire, o pezzi di codice che mi ritornano utili.
Mi chiedevo se fosse giusto imparare a programmare in questo modo (prendendo spunto da esercizi svolti e capire i ragionamenti logici) e smanettando sul codice, e quindi se sto migliorando davvero, oppure è importante arrivare da solo alla risoluzione logica di un problema, senza prendere spunto da esercizi svolti, anche se molte volte se non moltissime, non sono in grado di arrivarci.
Premetto che ho deciso di studiare e fare tutto questo per semplice passione e curiosità di capire come funzionano le cose della programmazione, e magari andare all'università un domani o continuare ad imparare da solo, oppure entrambe le cose (credo sia la cosa giusta).
Grazie a tutti

10 Risposte

  • Re: Imparare da autodidatta

    Frakil17 ha scritto:


    Mi chiedevo se studiare da autodidatta sia una buona cosa, sopratutto per la mia attuale situazione, e se potrà portarmi "successo".
    Al contrario della Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto che esite ed e' 42 (se non sai che acciderbolina sto dicendo, non fa niente [/b], non c'e' la risposta definitiva.

    Dipende da che livello di competenza vuoi avere.

    1) non si diventa programmatori (bravi) in un paio di mesi, ci vogliono anni
    2) ci sono diverse tipologie di lavori, alcune sufficentemente semplici per cui le competenze acquisite come autodidatta sono piu' che adeguate (ma questo vuol dire che c'e' tanta gente che sa fare il tuo stesso lavoro), altre per cui un corso universitario e' fondamentale ed altre ancora per cui non basta nemmeno il solo corso universitario, ma servono master aggiuntivi, dottorati di ricerca, ecc.

    I lavori (DECISAMENTE) piu' interessanti (e anche MEGLIO PAGATI) sono, ovviamente, gli ultimi.

    Fare paginette web e' interessante nei primi 6 mesi, poi e' un'attivita' a basso contenuto concettuale (ma ad uno puo' anche bastare).
    Stesa cosa fare App per dispositivi mobili.

    Un lavoro interessante e' il Data Scientist (lo scienziato dei Dati), ma per farlo devi sapere cose decisamente strane come:

    - Statistical Learning
    - Machine Learning
    - Deep Learning
    - Data Mining
    - Computational Intelligence
    - Big Data

    tutte cose basate su statistica e programmazione.
    Ma scordati di imparare queste cose come autodidatta: non basta un corso post universitario di un anno!

    Per quanto riguarda il successo, hai due possibilita':

    1) ha un colpo di fortuna mostruoso (ma questo avvienete per qualche persona su milioni)
    2) sai fare bene/ottimamente il tuo lavoro e quindi che usa la tua professionalita' rimane soddisfato e il tuo nome diventa famoso.

    Il punto 2) e' molto piu' facile da ottenere perche' dipende solo dal tuo impegno.
  • Re: Imparare da autodidatta

    Frakil17 ha scritto:


    Mi chiedevo se fosse giusto imparare a programmare in questo modo (prendendo spunto da esercizi svolti e capire i ragionamenti logici) e smanettando sul codice, e quindi se sto migliorando davvero, oppure è importante arrivare da solo alla risoluzione logica di un problema, senza prendere spunto da esercizi svolti, anche se molte volte se non moltissime, non sono in grado di arrivarci.
    La seconda.
    Nel mondo "normale" non c'è nessuno che ti dà un libretto con sopra la risposta ai tuoi problemi.
    Te la davi cavare da solo.

    Certo è 100 volte più difficile e dispendioso che andare a leggere 4 cavolatelle, o cercare su google.
    Ma è anche 100.000 volte più "formante", facendo la differenza tra chi sa fare e chi sa solo... parlare.
  • Re: Imparare da autodidatta

    Grazie a voi per i consigli, cercherò quindi di evitare il più possibile soluzioni già fatte da "imitare" sul mio codice, in modo da sperimentare e di conseguenza apprendere di più. Il problema è che spesso non ci arrivo alla soluzione, e sono costretto ad aiutarmi con qualche libro o con Google, motivo per cui ho voti mediocri a scuola.
    Ora avrei qualche altra domanda da porvi... quale metodo di studio secondo voi che siete esperti potrei adottare per migliorare nel "problem solving" ed imparare a ragionare logicamente?? Basterebbe apprendere nozioni di programmazione da un libro/internet e affrontare sempre più esercizi?
    Inoltre è giusto dare importanza ai voti scolastici? secondo voi è indice di "essere negati" se comunque mi sono impegnato e i miei voti erano inferiori alla sufficienza??
  • Re: Imparare da autodidatta

    Frakil17 ha scritto:


    Grazie a voi per i consigli, cercherò quindi di evitare il più possibile soluzioni già fatte da "imitare" sul mio codice
    Togli "il più possibile"
    Ora avrei qualche altra domanda da porvi... quale metodo di studio secondo voi che siete esperti potrei adottare per migliorare nel "problem solving" ed imparare a ragionare logicamente??
    Darti da fare.
    La necessità aguzza l'ingegno.
    Perfino Knuth lo riconosce.
    Non so se ti basta.
    Basterebbe apprendere nozioni di programmazione da un libro/internet e affrontare sempre più esercizi?
    No
    Inoltre è giusto dare importanza ai voti scolastici? secondo voi è indice di "essere negati" se comunque mi sono impegnato e i miei voti erano inferiori alla sufficienza??
    Nel mondo "normale" a nessuno frega dei tuoi voti scolastici.
    Se sono però in generale positivi, almeno 6.
    Non è che con 10 nella materia X sei un genio o farai chissà che (oggi lo danno a cani e porci e ornitorinchi)
    Se invece sei insufficiente allora un problema c'è.
    Quindi direi che condizione NECESSARIA ma non sufficiente è una (perlomeno) dignitosa sufficienza, diciamo 6, 7
  • Re: Imparare da autodidatta

    Non posso far altro quindi che sperare che i miei voti mediocri quest'anno in quarto, siano dovuti al parziale (e non totale) impegno in terzo superiore, e non ad una questione di essere negati in una determinata disciplina, in questo caso la programmazione.
    Non vorrei magari scegliere l'università di informatica in futuro, e trovare difficoltà enormi come scogli, e non magari semplici sassolini che troverei in altre facoltà.
    Di certo non resta che impegnarmi seriamente, come sto facendo adesso, quindi continuare su questa strada spinto da una grande curiosità.
    Mi darò da fare seguendo i vostri consigli e vi ringrazio ancora, e sperando che riesca a concludere qualcosa di buono e che sia portato per questa professione, sono ben accetti consigli su svariati libri per proseguire i miei studi da autodidatta.
  • Re: Imparare da autodidatta

    Sbagli atteggiamento: non devi sperare, DEVI FARE e basta

    Il saggio Yoda dice: fare o non fare, non c'e' provare
  • Re: Imparare da autodidatta

    Frakil17 ha scritto:


    Non posso far altro quindi che sperare che i miei voti mediocri quest'anno in quarto, siano dovuti al parziale (e non totale) impegno in terzo superiore, e non ad una questione di essere negati in una determinata disciplina, in questo caso la programmazione.
    Non vorrei magari scegliere l'università di informatica in futuro, e trovare difficoltà enormi come scogli, e non magari semplici sassolini che troverei in altre facoltà.
    Di certo non resta che impegnarmi seriamente, come sto facendo adesso, quindi continuare su questa strada spinto da una grande curiosità.
    Mi darò da fare seguendo i vostri consigli e vi ringrazio ancora, e sperando che riesca a concludere qualcosa di buono e che sia portato per questa professione, sono ben accetti consigli su svariati libri per proseguire i miei studi da autodidatta.
    Alè, ecco un altro possibile candidato per università generica-informatica con zero idee sul "perchè".
    e vuoi fare una certa cosa e non hai problemi di salute tali da invalidarti, tutto ciò che ti separa dal successo può essere superato con l'impegno.
    Mi pare un pochino esagerata, come affermazione.
    NON siamo tutti uguali.

    Per tornare al punto: ma hai una vaga idea di quello che vorrai fare da GRANDE, oppure per ora ti limiti a riconoscere che ti piace cazzeggiare, leggere 4 cavolate su un forum e magari caricare qualche aggiornamento su un qualche telefonino?
  • Re: Imparare da autodidatta

    Il mio messaggio non va inteso come una "scusa per non fare" ma piuttosto come una paura o dubbio di non riuscire, visto che comunque in quarto mi sono impegnato (non comunque a livelli stratosferici) senza raggiungere la sufficienza.
    Riguardo l'università non so se ci andrò, credo sia anche presto per fare una scelta definitiva, che dev'essere tra l'altro accompagnata da giuste motivazioni. La mia era solo un'idea che potrebbe e non realizzarsi.
    Non ho ancora idee su ciò che vorrei fare da grande, e per adesso almeno fino al raggiungimento del diploma, credo non ci penserò. Ora posso solo confermare di avere una reale curiosità e voglia di imparare la programmazione, infatti se pur partendo dalle basi, sto studiando seriamente da un libro o lezioni su internet svolgendo i relativi esercizi e sperimentando da solo. Che poi gli argomenti per adesso siano semplici è un altro discorso, ma credo che nessuno nasce imparato, e sia normale partire dal classico "ciao mondo" per poi pian piano avanzare. Perciò posso dire che non mi riconosco affatto, almeno adesso, come quello che fa solo update del SO al suo smartphone, poiché la mia voglia di imparare, curiosità e soprattutto serietà sono davvero presenti nel mio atteggiamento, seppur sono ancora all'inizio e ho praticamente tutta la strada da percorrere, ma la voglia di imparare qualcosa di serio e concreto, anziché stare al PC solamente per giocare, c'è.
    Quindi, vista la voglia di imparare, curiosità ecc, se l'università potrebbe offrirmi un'opportunità per imparare meglio o conoscere cose nuove, perché no? I miei pensieri sono diretti solo sull'acquisire abilità e conoscenze per adesso, non su un fine economico per il futuro, che poi magari unendo passione, competenze e un pizzico di fortuna, potrebbe nascere anche un lavoro, ma tutto questo adesso lo sto facendo solamente per passione e volontà.

    Comunque apprezzo pienamente i consigli da parte di tutti voi, sopratutto quelli riguardo il modo in cui bisogna imparare la programmazione, che ho subito messo in atto non appena letto i vostri messaggi. Credo che se nel caso non sarò portato per la programmazione, alla fin dei conti tutti noi se non siamo portati per una determinata cosa, possiamo comunque arrivare a buoni o perché no, anche ottimi risultati con grande dedizione, impegno e serietà. Ed è proprio quello che in ogni caso sto facendo, anche per merito dell'aiuto di gente esperta come voi. Perciò a tutti voi ringrazio per avermi chiarito i dubbi e avermi dato qualche dritta sulla forma mentis da adottare
  • Re: Imparare da autodidatta

    wrugg25 ha scritto:


    +m+ ha scritto:


    Mi pare un pochino esagerata, come affermazione.
    NON siamo tutti uguali.
    ...
    Non siamo tutti uguali... ma credimi, perchè lo dico per esperienza personale: qualsiasi cosa umanamente possibile voglia fare, la può fare.

    ...E se anche non potesse, partire dall'idea di potere sarebbe comunque un ottimo inizio
    Non è così.
    Per quanto ti/mi possa allenare, non riuscirei mai a fare il record mondiale sui 100 metri, perchè servono non so che fibre muscolari che ha la gente di colore.
    Lo stesso accade per il cervello: non è uguale per tutti, non ha le stesse capacità o le stesse "inclinazioni".
    Certo posso, ad esempio, mettermi a correre i 100 metri, e riuscirei certo a farli (magari in un paio di minuti )
    Potrei anche suonare schiacciando (quasi) a caso i tasti di un pianoforte. Perfino potrei ballare, limitandomi a spostare il peso da una chiappona all'altra.
    Certo però non riterrei nè di essere uno scattista, nè un concertista, nè il novello Nureyev.

    Detto questo c'è un joke di un Grande dell'informatica che è del tipo: debuggare è il doppio più difficile che scrivere codice.
    Se scrivi un pezzo di codice al massimo delle tue capacità NON sarai in grado di debuggarlo per bene
  • Re: Imparare da autodidatta

    Frakil17 ha scritto:


    Il mio messaggio non va inteso come una "scusa per non fare" ma piuttosto come una paura o dubbio di non riuscire...
    Non ho ancora idee su ciò che vorrei fare da grande...la mia voglia di imparare, curiosità e soprattutto serietà sono davvero presenti nel mio atteggiamento...Quindi, vista la voglia di imparare, curiosità ecc, se l'università potrebbe offrirmi un'opportunità per imparare meglio o conoscere cose nuove, perché no?
    Non so se noti la contraddizione o incoerenza.
    NON sai cosa vuoi fare (e vabbè, anche se ormai dovresti aver chiare le tue preferenze), già "accarezzi" la possibilità dell'università (ma quale? e perchè?)
    ...ma tutto questo adesso lo sto facendo solamente per passione e volontà...
    QUESTO è bene. Penso che la stragrande maggioranza degli informatici si qualifichino per CURIOSITA' (anche di cose inutili) e VOGLIA DI PROVARE (oltre che declinazioni varie sul "controllo" che ti risparmnio)
    ...Credo che se nel caso non sarò portato per la programmazione, alla fin dei conti tutti noi se non siamo portati per una determinata cosa, possiamo comunque arrivare a buoni o perché no, anche ottimi risultati con grande dedizione, impegno e serietà...
    Anche questo è vero.
    Se ti alleni tutti i giorni per anni puoi diventare un buon ballerino. Non riuscirai a diventare un "etoile" (o come si chiamano), cioè uno che sente la Danza che gli sussurra.
    Col duro impegno e il "sudore della fronte" puoi facilmente eguagliare, ed anche superare, chi ha un talento che invece non coltiva.

    Per quanto mi riguarda però non E' questo il punto per un giovane.
    Nel mondo ideale (...molto ideale...) la vita dovrebbe essere il proseguimento della adolescenza, il lavoro un proseguimento del cazzeggio e così via.
    In sostanza se ti piace suonare-ballare-programmare-cucinare e riesci ad orientare la tua vita per suonare-ballare-programmare-cucinare probabilmente sarai più felice del caso in cui ti piace suonare, e finirai invece a cucinare.

    Certo infine dovresti (cosa che pochi fanno, ad esempio io non l'ho fatto) prevedere COSA succederà ragionevolmente "incamminandoti" verso una strada. Dopo 5 anni, dopo 10, 15, 20, soprattutto riguardo al farsi una famiglia e/o una vita "normale".

    Ti sembrano discorsi strani, difficili per la tua età? Ti assicuro che il tempo vola, ma proprio vola. Oggi fai l'esame di stato, chiudi gli occhi, li riapri, e ti ritrovi 40anni.
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