Psicologia Cognitiva e Programmazione. Quali possibilità?

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Psicologia Cognitiva e Programmazione. Quali possibilità?

Buongiorno a tutti,

scusatemi per il titolo un po' improbabile ma non sapevo come riassumere il nocciolo della questione in poche parole.
Scrivo su questo Forum per chiedere un consiglio a chi ha esperienza lavorativa nello campo della programmazione. Vi racconto in breve la mia situazione; ho 32 anni e sono un assegnista universitario post-doc da ormai quasi tre anni. Mi occupo di Neuroscienze Computazionali, più esattamente di modellizzazione biofisicamente realistica di microcircuiti neuronali. Il mio background é probabilmente piuttosto atipico; ho conseguito una laurea magistrale e un dottorato in Psicologia Cognitiva / Neuropsicologia (con frequenti escursioni nel campo della Neurobiologia!). L'interesse per le Neuroscienze Computazionali é iniziato durante il secondo anno di dottorato, mentre mi occupavo di tutt'altro. Da allora, e cioè circa quattro anni e mezzo fa, ho cominciato a studiare alcuni rudimenti di analisi, teoria della probabilità, statistica e, soprattutto, le basi della programmazione. Inizialmente mi sono concentrato su un linguaggio "semplice", Python, per non complicarmi inutilmente la vita. La scelta di Python si é poi rivelata decisamente fortunata, dato che in ambito scientifico é molto usato. Col tempo ho anche imparato a cavarmela dignitosamente con Matlab e R (anche se quest'ultimo lo uso piuttosto poco, ormai).
Al di là dei linguaggi, penso di aver sviluppato un qualche grado di competenza nella programmazione. Non sono sinceramente in grado di dirvi "quanto sono bravo", più che altro perché (i) non ho molti termini di paragone e (ii) mi occupo di questioni molto settoriali , si potrebbe dire di nicchia. Non avendo avuto un'istruzione formale nel settore della computer science e non essendo mai stato un vero appassionato di tecnologia, mi reputo profondamente ignorante in merito a una vasta gamma di argomenti (per citarne alcuni; Hardware, protocolli di rete, sistemi operativi). Tuttavia, quello che di fatto faccio tutto il giorno, (quasi) tutti i giorni é scrivere codice (principalmente Python). Spesso non é codice di qualità, pensato per essere generalizzato o usato da altre persone. Nella maggior parte dei casi, si tratta di impostare delle simulazioni, analizzare e visualizzare dati, cose di questo genere. Vi dico questo per sottolineare una cosa, che magari potrà risultare strana; pur non considerandomi minimamente un appassionato di tecnologia, amo scrivere codice. Mi piace immensamente e più lo faccio, più ne ricavo soddisfazione. Anche quando sbaglio e non riesco a venire a capo di nulla e passo intere giornate a sbattere la testa su problemi che si rivelano essere banali. Non penso di essere particolarmente dotato, in tutta onestà, però é una pratica che mi appassiona molto.
Detto ciò, é possibile che a breve non avrò più modo di lavorare in ambito accademico. Come potete immaginare, in questo settore il precariato fa da padrone. Quello che vorrei chiedervi é se una persona con il mio profilo possa realisticamente pensare di riciclarsi nel campo della programmazione, al di fuori della ricerca universitaria.
Se la domanda vi risulta stupida, mi scuso in anticipo; come vi ho accennato, non ho una reale consapevolezza del mondo informatico extra-accademico.
Se pensate che ci sia qualche possibilità concreta, quale ambito o settore suggerireste? E quali conoscenze sarebbe importante approfondire o integrare, per potersi eventualmente proporre in campi diversi da quello accademico-scientifico?
Ogni suggerimento, consiglio o critica costruttiva sono più che graditi

Grazie in anticipo a tutti per il vostro supporto!

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