Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

di il
34 risposte

Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

Ciao a tutti,
spero sia una sezione adeguata per una domanda così stupida, se non lo fosse gradirei che il topic venisse chiuso e magari mi venisse suggerito dove postare la domanda, grazie.

Dicevo:
ciao a tutti, mi chiamo Mirko e fin da bambino sono appassionato di informatica, passavo ore e ore a programmare in basic (poco dopo l'era neolitica), poi ahimè durante l'età dello sviluppo la meccanica ha preso il sopravvento e sono diventato un disegnatore meccanico CAD e programmatore macchine a controllo numerico senza realmente mai volerlo... come fosse un vortice, una corsia preferenziale che ha portato denaro e stabilità nella mia vita ma nessuna soddisfazione.
Però il tarlo del computer e della programmazione è sempre lì, ho sempre voglia di iniziare un percorso anche a livello amatoriale (per ora!) ma ogni volta che mi avvicino non capisco bene dove sbattere la testa per non ritrovarmi subito in un "mondo obsoleto".

Tanti dicono di iniziare da HTML+CSS+JS, a un primo esame sembra l'inizio più equilibrato, però sembra anche molto vetusto, quasi superato.
Tanti altri dicono di partire da Java e Swift per iniziare dalle app per mobile, ma anche qui non mi sembra una scelta sensata, sembra quasi di essere rinchiusi in due ecosistemi "limitati" (ios e android).

In soldoni torniamo alle domande:

Iniziare a programmare a 45 anni è possibile? Da intendersi come: inserirsi lentamente nel mondo del lavoro di programmatore

Come e da cosa iniziereste per non sentirvi immediatamente superati? Capisco che questo mondo sia una continua evoluzione, ma dovendo "salire al volo sul tram" come iniziereste?

Grazie se qualcuno vorrà aiutarmi e rispondermi.

Ciao a tutti

34 Risposte

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    12/03/2024 - Grezz ha scritto:



    Iniziare a programmare a 45 anni è possibile? Da intendersi come: inserirsi lentamente nel mondo del lavoro di programmatore

    Ciao,

    lascia perdere, sprechi tempo...  (scusa per la franchezza).

    Dilettati come hobbista a fare qualche sw per tuo uso e consumo, hai veramente poche possibilità di fare qualcosa in ambito lavorativo (devi competere con chi, avendo la metà dei tuoi anni potrebbe già avere una laurea oppure avere anche ‘solo’ un diploma specifico più qualificante delle tue esperienze da autodidatta). Per non parlare poi dell'aspetto economico dove a 45 anni non puoi certo pensare di accettare un lavoro per mille euro al mese (o poco più) con contratti che definirli ‘esotici’ è fare un complimento…

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    12/03/2024 - max.riservo ha scritto:


    12/03/2024 - Grezz ha scritto:



    Iniziare a programmare a 45 anni è possibile? Da intendersi come: inserirsi lentamente nel mondo del lavoro di programmatore

    Ciao,

    lascia perdere, sprechi tempo...  (scusa per la franchezza).

    Dilettati come hobbista a fare qualche sw per tuo uso e consumo, hai veramente poche possibilità di fare qualcosa in ambito lavorativo (devi competere con chi, avendo la metà dei tuoi anni potrebbe già avere una laurea oppure avere anche ‘solo’ un diploma specifico più qualificante delle tue esperienze da autodidatta). Per non parlare poi dell'aspetto economico dove a 45 anni non puoi certo pensare di accettare un lavoro per mille euro al mese (o poco più) con contratti che definirli ‘esotici’ è fare un complimento…

    Apprezzo la schiettezza/franchezza.

    Mi diletterò a livello hobbistico, sarei comunque partito così in qualsiasi caso, sai darmi qualche indicazione in merito all'altra domanda? Quella riguardante i linguaggi

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Se intendi per iniziare un lavoro che ti dia da vivere mi sembra tardi.

    Ma per imparare non è mai tardi, fermo restando do che lo farai per hobby

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Purtroppo, spannometricamente parlando, se sei “alle prime armi”, per diventare un “programmatore professionista” e' un po' tardi.
    I motivi sono diversi:

    1. supponendo che l'eta' non sia un problema eccessivo, ma che tu venga assunto come “programmatore junior”, gli stipendi sono “ridicoli”
    2. molto probabilmente, senza un percorso di studi “specifico”, ti mancano moltissimi concetti che al giorno d'oggi sono e' “obbligatorio” sapere
    3. le tecnologie con cui avrai a che fare sono diventate mooolto sofisticate anche per le cose piu' semplici ed, onestamente parlando, stanno diventando un po' complicate da seguire ANCHE per chi e' del mestiere e lavora 8ore/giorno 5giorni/settimana 45/settimane/anno

    .

    Poi c'e' il problema dell'acquisire quel corpo di competenze “necessario” per sapere come far le cose “bene” al primo/secondo tentativo. Per questo NON BASTA lo studio ma serve esperienza. Anche qui, “spannometricamente parlando” servono almeno 5 anni. 10 e' meglio ANCHE SE molto spesso, se uno non approccia questo mestiere con il giusto atteggiamento mentale, nemmeno 10 anni potrebbero essere sufficienti.

    E siamo arrivati a 55 anni. 

    Diciamo che a questa eta' si inizia ad accedere a stipendi non particolarmente “ridicoli”. Direi che a 10 anni dalla pensione, non ne vale molto la pena.

    MA

    per un utilizzo amatoriale della programmazione, non ci sono limiti. 

    Inoltre, ti puoi concentrare sul settore di tuo interesse INVECE che in quello dell'azienda che nel 99.9999% dei casi e' interessante per l'azienda SOLO per i soldi, NON per le cose intelligenti che si fanno. Queste RARAMENTE sono “intelligenti” ;-)


    Per quanto riguarda i linguaggi di programmazione, ne esistono a MIGLIAIA. 

    Quelli per i quali esiste un “ecosistema” completo, formato da una ricca bibliografia, social network che li supportano, strumenti di sviluppo ben “rodati”, ed vaste collezioni di “componenti” gia' pronti, sono qualche decina.

    La scelta tra questi DIPENDE da che cosa uno vuole/deve fare: un linguaggio di programmazione, ANCHE se “general purpose” (di uso generale), ha un suo “dominio” di applicazione ben specifico, ed una sua “filosofia”

    Se vuoi e' come la differenza di un'automobile a benzina, diesel o elettrica: benche' tutte siano automobili, ogn'una funziona bene per un certo utilizzo, male negli altri.

    Una PRIMA lista potrebbe essere questa:

    1. C/C++: implementazione di algoritmi MOOOOOLTO efficienti, ma il linguaggio di programmazione e' MOLTO complicato. NON e' solo um problema di sintassi. Se uno guarda la sintassi del C, sembra un linguaggetto abbastanza “stupidino”. Ma con tale linguagetto “stupidino” ci scrivono i Sistemi Operativi dei computer, delle sonde spaziali, ecc, cioe' i software piu' sofisticati esistenti
    2. Java: implementazione di algoritmi, applicazioni “desktop”, lato “server” di applicazioni per il web, applicazioni “server” anche di grandi dimensioni. Linguaggio molto simile al C++, con molte semplificazioni e molte estension. MOOLTO ricco
    3. Javascript: lato “client” per applicazioni per il “web” ed ultimamente ANCHE lato “server”. Non molto efficiente MA il suo dominio di utilizzo NON RICHEDE efficienza ma “trasportabilita”, visto che deve girare su QUALUNQUE browser, da quello del cellulare a quello dei computer desktop
    4. Python: NON molto efficiente (anzi, proprio per niente ;-) ), implementazione di SEMPLICI algoritmi MA il suo ecosistema offre  possibilita' INFINITE. Ad esempio e' usato ESTENSIVAMENTE in ambito Machine Learning, quello che ultimamente chiamano,  “erroneamente”, Intelligenza Artificiale.
      Giusto un nota: Python fa da “collante” tra cose scritte in C/C++. Sono QUESTE ULTIME che fanno le cose VERAMENTE complesse/interessanti ;-)

    .

    Poi c'e' la questione “filosofica”, cioe' usando termini tecnici, il “paradigma di programmazione”.

    Tu ne hai visto probabilmente SOLO 2: “procedurale” e “ad oggetti”.

    NON SONO gli unici MA ne esistono altri. 
    ALCUNI di questi DEVONO essere conosciuti da un “buon programmatore professionista” perche' IMPORTANTI in specifici ambiti di utilizzo.
    .

    OVVIAMENTE questa e' solo una NANOSCOPICA intriduzione sull'argomento.

    .

    SENZA sapere che uso ne vuoi fare, SE vuoi iniziare a “pasticciare” arrivando a risultati concreti, SEMPLICI, MA soddisfacenti, in tempi “ragionevoli”, il consiglio e':

    1. inizia con Python. E' un linguaggio con una sintassi un po' strana (mi ci e' voluto un po' per farci l'abitudine, e tutto sommato non ci sono ancora riuscito ;-) ) MA ti evita un'infinita' di dettagli abbastanza ostici. 
      Se uno lo vuole usare in modo “avanzato” ci si possono fare delle cose ESTREMAMENTE intelligenti/interessanti
    2. studiati ALGORITMI e le STRUTTURE DATI

    .

    Una delle “stupidaggini” che cercano i “programmatori in erba” e' scrivere “algoritmi efficienti”, concentrandosi su dettagli ASSOLUTAMENTE INSIGNIFICANTI. 

    L'efficienza di un algoritmo NON SI MISURA nel risparmio di qualche microsecondo su qualche istruzione, 

    MA 

    se invece di stare 60 minuti per fare qualcosa, ne sta' SOLTANTO 6! 
    Oppure invece di stare 1440 minuti (24 ore), ne sta' SOLTANTO 10 (di minuti)! Giusto per chiarire, e' lo stesso algoritmo di prima in cui il numero di oggetti da processare e' aumentato di un fattere 24 (invece di 10, 240!) MA il tempo e' aumentato di SOLI 4 minuti! ! 

    Questa e' la differenza tra un algoritmo con “complessita O(N)” (cioe' il tempo aumenta in modo lineare con il numero di oggetti da processare) E un algoritmo con “complessita O(log(N))” (il tempo aumenta in modo proporzionale al LOGARITMO del numeri di oggetti da processare).

    QUESTA e' EFFICIENZA. E scoprire/scrivere algoritmo “efficienti” e' “un'arte” ;-)

    Per il “programmatore quadratico medio”, comunque, NON DEVE scoprirli o implementarli, ma DEVE SAPERE che esistono in modo da sapere quando utilizzarli.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    12/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Però il tarlo del computer e della programmazione è sempre lì, ho sempre voglia di iniziare un percorso anche a livello amatoriale (per ora!) ma ogni volta che mi avvicino non capisco bene dove sbattere la testa per non ritrovarmi subito in un "mondo obsoleto".

    Credo che il “ritrovarsi subito in un mondo obsoleto” sia un po' un classico nell'informatica, ma è anche vero che in alcuni casi si tratta di obsolescenza “programmata” (nel vero senso della parola!), ossia di strumenti che “invecchiano” perché chi li produce sposta l'attenzione verso altri prodotti andando forzatamente a deprecare i precedenti, che fino al giorno prima erano sulla cresta dell'onda.

    Intendo dire che sì, l'aggiornamento costante è una prerogativa del mestiere, ma non significa che si debba necessariamente inseguire l'hype del momento e fra nozioni e strumenti ve ne sono svariati che permettono di consolidare un base di conoscenze ed esperienze tali per cui gli aggiornamenti sono meno gravosi su entrambi i fronti e non precludono comunque la realizzazione di prodotti che possano dare valore aggiunto a un cliente e quindi un introito a chi li produce.

    12/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Iniziare a programmare a 45 anni è possibile? Da intendersi come: inserirsi lentamente nel mondo del lavoro di programmatore

    Per me, se si ha l'attitudine giusta, si può iniziare all'età che si vuole. Certo, se l'intento è quello di farlo per lavoro, toglierei l'avverbio “lentamente” perché non c'è tempo da perdere, se questo è l'obiettivo.

    Poi, se il traguardo è quello di diventare uno sviluppatore quotato e riconosciuto, gli anni di esperienza contano senz'altro, e su questo concordo pienamente con i pareri che sono stati espressi.

    Tuttavia, ciò su cui dissento è il porre come requisito essenziale che chiunque voglia scrivere software o diventare sviluppatore a livello sufficiente per produrre qualcosa di funzionante (e che funzioni correttamente, s'intende) e che abbia valore per un ipotetico cliente, debba necessariamente accumulare “tot” anni di esperienza. Per me, è come dissuadere qualcuno che vuole fare semplicemente il cuoco indicando tutti gli sforzi e la gavetta che serve per diventare chef: sono due cose diverse, con diversi requisiti.

    Ho visto tante persone “attempate” realizzare all'interno di aziende software sufficientemente grandi da tenere in piedi il processo produttivo dell'azienda stessa, senza essere “sviluppatori professionisti”: certo il codice non ha sempre tutti i crismi che, da sviluppatore di lungo corso, mi aspetto di trovare, ma non vuol dire che quel software non si possa manutenere ed evolvere.

    12/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Come e da cosa iniziereste per non sentirvi immediatamente superati? Capisco che questo mondo sia una continua evoluzione, ma dovendo "salire al volo sul tram" come iniziereste?

    Difficile rispondere a questa domanda perché, dal mio punto di vista, molte caratteristiche sono del tutto soggettive.
    Dipende anche da cosa vuoi realizzare. Fossi in te, valuterei un possibile “progetto pilota” da realizzare che possa essere utile per te o per una realtà aziendale/professionale, e da quello valuterei l'asset migliore in termini di linguaggi e strumenti che ti permetta di raggiungere il risultato acquisendo una base iniziale di conoscenze e muovendo i primi passi, ponendosi un obiettivo per volta.

    Potrebbe anche esserti utile per capire se realmente ridirezionare la tua vita, alla tua età (che è anche la mia), nel fare 8 ore al giorno questa attività. :)

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Tuttavia, ciò su cui dissento è il porre come requisito essenziale che chiunque voglia scrivere software o diventare sviluppatore a livello sufficiente per produrre qualcosa di funzionante (e che funzioni correttamente, s'intende) e che abbia valore per un ipotetico cliente, debba necessariamente accumulare “tot” anni di esperienza. Per me, è come dissuadere qualcuno che vuole fare semplicemente il cuoco indicando tutti gli sforzi e la gavetta che serve per diventare chef: sono due cose diverse, con diversi requisiti

    @Alka, ti dimentichi, penso, un evento fondamentale: COSA SUCCEDE DOPO? 

    Ci puo' stare che un programmarltore amatoriale realizzi qualcosa di interessante, fintanto che sara' SEMPRE E SOLO LUI a metterci le mani. 

    Ma cosa succede DOPO? 

    Se l'azienda muore, vabbe', non c'e' problema. 

    Se l'autore muore (con i dovuti scongiuri ;-)) e la necessita' di quel software muore con lui, non c'e' problema.

    MA SE l'autore non dovesse risultare piu' disponibile, cosa succede a quello che lo sostituira' è che segue metodi di sviluppo professionali? 

    Lo sappiamo entrambi:

    il software originale non lo tocchi e riparti da zero. 

    Certo, dirai tu, sono cavoli dell'azienda. 

    Pero' il pasticcio rimane!

    E non si discosta molto dall'idea dello chef e del cuoco di trattoria: se e' vero che per fare il cuoco di trattoria non serve essere chef, e' altrettanto vero che devi conoscere le tecniche da usare in cucina per cucinare 10/20 pasti nello stesso momento, e per 8 ore, in modo da servirli cucinati alla perfezione. 

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    13/03/2024 - migliorabile ha scritto:


    @Alka, ti dimentichi, penso, un evento fondamentale: COSA SUCCEDE DOPO? 

    Ci puo' stare che un programmarltore amatoriale realizzi qualcosa di interessante, fintanto che sara' SEMPRE E SOLO LUI a metterci le mani. 

    Ma cosa succede DOPO?

    Non capisco il problema. A meno di contratti particolari che prevedano il contrario, il codice non cessa di esistere quando il suo “creatore” cambia mestiere o passa a miglior vita: questo succede regolarmente e sarà sempre più frequente con l'avanzare del tempo.

    13/03/2024 - migliorabile ha scritto:


    Se l'autore muore (con i dovuti scongiuri ;-)) e la necessita' di quel software muore con lui, non c'e' problema.

    MA SE l'autore non dovesse risultare piu' disponibile, cosa succede a quello che lo sostituira' è che segue metodi di sviluppo professionali?

    Se parliamo di un software che costituisce un asset fondamentale per l'azienda, essa ha l'obbligo di garantire che il know-how sul sistema (codice, analisi, verbali riunioni, manuali, ecc.) non sia in capo a una sola persona, ma sia un patrimonio appunto aziendale, conosciuto da diverse figure, tenendo conto dell'eventualità che il developer - escludendo il caso nefasto in cui se ne va all'altro mondo - possa sempre abbandonare l'azienda o decidere di occuparsi di altro, anche dopo molti anni.

    Più il software è di dimensioni ridotte, meno lo scenario sopra incide sulla problematica; viceversa, più il software è importante e centrale, più l'organizzazione e la distribuzione delle conoscenze riguardo il sistema diviene fondamentale.

    La qualità del codice incide su questi aspetti, ovviamente, ma a mio avviso non è il fattore fondamentale.

    Posso dirlo perché proprio ora sto gestendo esattamente una casistica di questo tipo.

    13/03/2024 - migliorabile ha scritto:


    Lo sappiamo entrambi:

    il software originale non lo tocchi e riparti da zero.

    La classica “riscrittura da zero” è la soluzione che molte software house propongono a prescindere dallo stato del codice sorgente di un progetto esistente, buono o cattivo che sia, per non prendersi la responsabilità di dover fare stime a rischio sull'impatto di modificare qualcosa che non è scritto da loro, e questa “diffidenza” ogni sviluppatore ce l'ha verso il lavoro di chiunque altro, perché a prescindere dalle metodologie nessuno lavora esattamente allo stesso modo di un altro.

    Quindi, è vero, spesso il software originale non lo tocchi e riparti da zero, ma questo lo fai comunque, a prescindere dalla qualità del codice, per una impostazione mentale o abituale verso l'attitudine a considerare un “progetto nuovo” più semplice da gestire rispetto alla manutenzione di un codice esistente, che sia proprio o di qualcun altro.

    13/03/2024 - migliorabile ha scritto:


    Certo, dirai tu, sono cavoli dell'azienda. 

    Pero' il pasticcio rimane!

    Ribadisco quanto ho detto prima: se parliamo di manutenibilità del software, la scrittura ha il suo impatto ma la parte maggiore ce l'ha il grado di conoscenza del sistema all'interno dell'azienda o la condivisione delle procedure con altre persone. E' un problema organizzativo, è un problema di come viene gestito il ciclo di sviluppo del software.

    13/03/2024 - migliorabile ha scritto:


    E non si discosta molto dall'idea dello chef e del cuoco di trattoria: se e' vero che per fare il cuoco di trattoria non serve essere chef, e' altrettanto vero che devi conoscere le tecniche da usare in cucina per cucinare 10/20 pasti nello stesso momento, e per 8 ore, in modo da servirli cucinati alla perfezione. 

    La metafora era puramente indicativa, ad ogni modo fare il cuoco da trattoria 1) non richiede tutte quelle competenze, 2) non è detto che debba lavorare da solo, 3) non cucina mai 10/20 pasti nello stesso momento, a meno che i pasti non siano una razione presa da un unico pentolone che vale per uno, e 4) le 8 ore di lavoro si riallacciano appunto al discorso che facevo all'autore della discussione, ossia che è di fondamentale importanza capire se - oltre alla necessità di formarsi un minimo - rendere l'attività di programmazione quella principale lavorativa e farla per 8 ore consecutive è quello che realmente vuole (che detto in altro modo vuol dire che non si passano 8 ore divertendosi, e non tutti i compiti assegnati sono necessariamente ricreativi ma a volte possono diventare noiosi o addirittura tediosi).

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Visto che da giovane hai usato il basic proverei ad iniziare con vb.net (visual basic .net) , trovi documentazione e puoi fare applicazioni di qualsiasi tipo( o quasi) ,qui un tutorial https://www.pierotofy.it/pages/guide/Guida_al_Visual_Basic_dotNET/ ,ti consiglio di usare anche microsoft learn che è gratuito https://learn.microsoft.com/it-it/dotnet/visual-basic/ , come ambiente di sviluppo puoi scaricare ed usare gratuitamente visual studio community 2022 ,se hai bisogno prova a chiedere,ciao

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Bello il confronto che ne sta nascendo, interessante vedere punti di vista contrastanti (ma educati!) di due persone che già svolgono questo mestiere.

    Sarei davvero curioso di vedere una “giornata tipo” di un programmatore junior (a prescindere dal linguaggio), davvero davvero curioso.

    Mi spiace solo che nessuno finora si sia sbilanciato su un linguaggio di programmazione da consigliare. Sarebbe stato bello ricevere la classica “imbeccata” per poi andare a vedere di cosa si tratta e se potenzialmente può piacermi.

    P.S. = nel mentre, a prescindere da tutto ciò, ho deciso dopo quasi 1 anno e mezzo di pensieri e valutazioni che lascerò il mio attuale lavoro (non ho figli nè debiti), non posso accontentarmi di sopravvivere senza soddisfazioni; so che agli occhi di molti sembrerà stupido a 45 anni lasciare un lavoro sicuro e ben remunerato ma io non penso solo col portafogli, non ce la faccio più.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Bello il confronto che ne sta nascendo, interessante vedere punti di vista contrastanti (ma educati!) di due persone che già svolgono questo mestiere.

    Sarei davvero curioso di vedere una “giornata tipo” di un programmatore junior (a prescindere dal linguaggio), davvero davvero curioso.

    Mi spiace solo che nessuno finora si sia sbilanciato su un linguaggio di programmazione da consigliare. Sarebbe stato bello ricevere la classica “imbeccata” per poi andare a vedere di cosa si tratta e se potenzialmente può piacermi.

    P.S. = nel mentre, a prescindere da tutto ciò, ho deciso dopo quasi 1 anno e mezzo di pensieri e valutazioni che lascerò il mio attuale lavoro (non ho figli nè debiti), non posso accontentarmi di sopravvivere senza soddisfazioni; so che agli occhi di molti sembrerà stupido a 45 anni lasciare un lavoro sicuro e ben remunerato ma io non penso solo col portafogli, non ce la faccio più.

    Uhm… hai detto che lavori con cnc e cad?

    Non pagano una miseria e sono ricercati.

    Prova lazarus + zeoslib + mysql.

    Tutto free e con un buon supporto.

    Pascal ha un alto livello e quindi più semplice da apprendere.

    Altrimenti access. Anche access è intuitivo. 

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    14/03/2024 - sihsandrea ha scritto:


    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Bello il confronto che ne sta nascendo, interessante vedere punti di vista contrastanti (ma educati!) di due persone che già svolgono questo mestiere.

    Sarei davvero curioso di vedere una “giornata tipo” di un programmatore junior (a prescindere dal linguaggio), davvero davvero curioso.

    Mi spiace solo che nessuno finora si sia sbilanciato su un linguaggio di programmazione da consigliare. Sarebbe stato bello ricevere la classica “imbeccata” per poi andare a vedere di cosa si tratta e se potenzialmente può piacermi.

    P.S. = nel mentre, a prescindere da tutto ciò, ho deciso dopo quasi 1 anno e mezzo di pensieri e valutazioni che lascerò il mio attuale lavoro (non ho figli nè debiti), non posso accontentarmi di sopravvivere senza soddisfazioni; so che agli occhi di molti sembrerà stupido a 45 anni lasciare un lavoro sicuro e ben remunerato ma io non penso solo col portafogli, non ce la faccio più.

    Uhm… hai detto che lavori con cnc e cad?

    Non pagano una miseria e sono ricercati.

    Prova lazarus + zeoslib + mysql.

    Tutto free e con un buon supporto.

    Pascal ha un alto livello e quindi più semplice da apprendere.

    Altrimenti access. Anche access è intuitivo. 

    La parte sottolineata non la ho capita purtroppo.

    Lazarus & co corro subito a vedere di cosa si tratta

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Mi spiace solo che nessuno finora si sia sbilanciato su un linguaggio di programmazione da consigliare. Sarebbe stato bello ricevere la classica “imbeccata” per poi andare a vedere di cosa si tratta e se potenzialmente può piacermi.

    Dipende molto dal settore in cui vorresti inserirti perché una cosa è programmare per il web, un'altra realizzare applicazioni “generiche” con una GUI, un'altra ancora applicazioni ad hoc ad esempio per l'automazione industriale. Almeno un'idea di partenza dovresti essertela fatta o comunque un minimo di orientamento.

    P.S. = nel mentre, a prescindere da tutto ciò, ho deciso dopo quasi 1 anno e mezzo di pensieri e valutazioni che lascerò il mio attuale lavoro (non ho figli nè debiti), non posso accontentarmi di sopravvivere senza soddisfazioni; so che agli occhi di molti sembrerà stupido a 45 anni lasciare un lavoro sicuro e ben remunerato ma io non penso solo col portafogli, non ce la faccio più.

    Ti capisco al 100% (dato che abbiamo in comune quello che ho evidenziato uin grassetto). Visto che la vita è molto breve (se confrontata con le varie epoche della storia umana) non c'è cosa migliore che fare ciò che ci soddisfa maggiormente, a prescindere dal vil denaro.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Mi spiace solo che nessuno finora si sia sbilanciato su un linguaggio di programmazione da consigliare.

    In realtà, molti si sono sbilanciati con diversi suggerimenti, nonostante tu non abbia indicato qual è di preciso il tuo ambito di interesse o a quale tipo di progetto e/o attività vuoi dedicarti. Per ciascuna di questa esistono strumenti più o meno adatti, al netto delle preferenze individuali.

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Sarebbe stato bello ricevere la classica “imbeccata” per poi andare a vedere di cosa si tratta e se potenzialmente può piacermi.

    Come detto sopra, l'imbeccata su uno strumento può essere data se si conosce qual è lo scopo da raggiungere.

    Se il tuo unico obiettivo è quello di ottenere un elenco asettico di strumenti e linguaggi oggi disponibili costruendolo in base ai suggerimenti che ciascuno da in base alle proprie attitudini e preferenze, che potrebbero non essere le tue, allora ti basta una ricerca sul Web senza il bisogno di attendere che questo elenco si completi dopo giorni e giorni in questa sede.

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Lazarus & co corro subito a vedere di cosa si tratta

    Sicuramente è uno degli strumenti, assieme al suo linguaggio, che consentono di essere produttivi nell'immediato nella realizzazione di una applicazione. Per quanto abbia un legame con quel tool (in realtà, con un suo “parente”), tuttavia anche in questo caso si tratta di uno strumento orientato a fare bene una serie di cose, ma non è detto che sia il meglio per altre (es. applicazioni Web).

    14/03/2024 - euscar ha scritto:


    Dipende molto dal settore in cui vorresti inserirti perché una cosa è programmare per il web, un'altra realizzare applicazioni “generiche” con una GUI, un'altra ancora applicazioni ad hoc ad esempio per l'automazione industriale. Almeno un'idea di partenza dovresti essertela fatta o comunque un minimo di orientamento.

    Mi associo totalmente a questo commento. :)

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    Mi spiace solo che nessuno finora si sia sbilanciato su un linguaggio di programmazione da consigliare. Sarebbe stato bello ricevere la classica “imbeccata” per poi andare a vedere di cosa si tratta e se potenzialmente può piacermi.

    P.S. = nel mentre, a prescindere da tutto ciò, ho deciso dopo quasi 1 anno e mezzo di pensieri e valutazioni che lascerò il mio attuale lavoro (non ho figli nè debiti), non posso accontentarmi di sopravvivere senza soddisfazioni; so che agli occhi di molti sembrerà stupido a 45 anni lasciare un lavoro sicuro e ben remunerato ma io non penso solo col portafogli, non ce la faccio più.

    Come e' gia' stato detto diverse volte, i linguaggi di programmazione esistono per uno scopo. Quindi scelto lo scopo, scelto il linguaggio. 

    Inoltre ti sono stati dati diversi suggerimenti. 

    E' un po' come chiedere quale tipo di ragazza e' meglio: bionda? mora? rossa? alta? bassa? stecchino? NON stecchino ;-) ?… Ecchilosa? Dipende dai TUOI gusti ;-) 

    Per quanto riguarda il lavoro, ti consiglio, PRIMA di lasciarlo, di seguire un Master di 1  o 2 livello (dipende se hai una laurea o no) di un'universita' della tua zona. Investi circa 8 mesi, solo i fine settimana,  3/4000 euro, ma ti porti a casa un titolo ‘rivendibile’ .

    Eventualmente, con un po' piu' di sacrificio economico e personale, anche offerto da universita' piu' lontane.

    O comunque seguire qualche altro corso SERIO di formazione. Corsi online, che costano poco, che durano poco, vanno bene SOLO per interesse PERSONALE. 

    Per fare dei cambiamenti ‘significativi’ serve acquisire quel ‘qualcosa in piu’ ‘ che prima non avevi e non potevi sfruttare per fare’ il salto di qualita'

    (o della quaglia? ;-)) 

Devi accedere o registrarti per scrivere nel forum
34 risposte