Difficoltà a lavoro

di il
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Difficoltà a lavoro

Salve a tutti,

da qualche mese sono stata assunta come programmatrice java in una società di consulenza.
Chiarisco che non ho fatto studi in questo campo, ho una laurea che non c'entra praticamente nulla e zero esperienza nel settore, a parte quella degli ultimi mesi. Il mio percorso da programmatore nasce "solo" 2 anni fa.
Sono una junior e come tale mi stanno concedendo del tempo per imparare. Non ho il compito di sbrigare ticket urgenti, ma sto facendo degli sviluppi che hanno un orizzonte temporale abbastanza lungo, seppur abbastanza complessi. Il mio problema è che sto trovando il tutto estremamente complesso, cervellotico e confusionario. Il progetto in sé è enorme, già per capire il dominio dell'applicazione ci vogliono mesi, programmarci sopra è da manicomio, soprattutto per un neofita. I colleghi mi seguono poco, procedo a passo di formica e possono passare anche dei giorni prima di trovare una soluzione funzionante. Poi magari la trovo, e rompo un'altra cosa. Io mi chiedo se sia normale essere così lenti all'inizio... finora non ho ricevuto reclami, ma in fondo chissà cosa pensano di me! Vivo ogni giorno nel terrore che mi dicano che non vado bene, mi sento frustrata e incapace. Torno a casa che non ho neanche la forza di mangiare qualcosa per quanto sono a pezzi. Inizio a pensare che il divario con chi queste cose le ha studiate all'Università o con quelli che hanno iniziato a lavorarci da giovanissimi sia troppo grande! Non funziona mai nulla, per ogni minima stronzata ci devo crepare per ore...sono disperata! A me questo lavoro piace ma non mi sento minimamente all'altezza...

18 Risposte

  • Re: Difficoltà a lavoro

    È normalissimo che tutto sia difficile.
    che anche le cose più minute richiedano un sacco di tempo.
    la differenza è che tutto questo è normale per il professionista, un giorno come tanti.
    Poi ci sono le differenze di talento.
    io ad esempio non credo di poter battere Nadal a tennis.
    esistono delle differenze anche di capacità.
    tieni duro
  • Re: Difficoltà a lavoro

    E' ovvio che avere fatto scule specifiche (superiori, universita) aiuta.
    Non credere che le difficolta' diminuiscano con il tempo o con l'esperienza: sposti solo la complessita' della rogna da risolvere

    Se e' vero che fintanto che sei alle prime esperienze fai degli errori banali e, con fatica, riesci a risolvere, quando avrai eseperienza, e farai degli errori (perche' gli errori si fanno SEMPRE) saranno talmente subdoli che ti ci vorranno giorni/settimane/mesi per identificarli

    Programmare NON e' facile.
    Fare il consulente e' pure peggio perche' il committente non ha nessun interesse a investire su di te o su una persona qualunque: il personale non funziona? Si lamenta con l'azienda di consulenza e questa sostituisce il personale.

    L'altro problema e' mettere le mani su codice 'complesso, cervellotico e confusionario' scritto da altri junior, sperando che il nuovo personale sia piu' bravo del precedente.

    Ovviamente NON FUNZIONA.
    Ma non funzionerebbe NEMMENO con il super espertone con 50 anni di esperienza!!!

    Quando metti le mani su codice scritto da altri, se e' scritto da persone competenti, e' molto semplice capire che cosa fa.
    MA, come avviene nel 99% dei casi, se e' scritto da gente inesperta, il problema potrebbe diventare talmente complesso che potrebbe valer la pena riscrivere TUTTO da zero.

    Per concludere: non si diventa programmatori in mesi, servono ANNI, MOLTI anni solo per imparare a lavorare in un'unico settore. Solo per INIZIARE a discricarsi in modo ragionevole considera non meno di 5 anni.
  • Re: Difficoltà a lavoro

    @Jana
    Il tuo post è emblematico, e dovrebbe essere letto da tutti quelli a cui salta in mente di diventare sviluppatori, da zero, senza alcuna conoscenza, ma con la credenza che tutto sommato la programmazione non è difficile, che basti qualche mese, che basta mettere insieme quattro istruzioni (eccheccevò?)
    Non hanno la minima idea di cosa li aspetta! Poi puntualmente cadono nella profonda delusione.
    Solo quelli che lo fanno per passione non mollano.

    Quindi ti ringrazio per questo tuo 'grido' disperato, spero che sia da monito a molti 'galletti'.
    Ma sappi che è tutto normale.
    Ci vogliono anni, anni. anni, e ancora anni. Questo è il mondo dello sviluppo.
    Perché entrano in gioco tante di quelle variabili che solo l'esperienza di anni ti fa capire (a volte intuire) come risolvere al meglio una certa problematica.
    Ma nel contempo, cresci, non te ne accorgi, ma cresci, e molto.
    Spesso mi sono sorpreso nel leggere codice scritto da me qualche anno prima e chiedere a me stesso: "Ma cosa avevo fumato quel giorno?"

    Il fatto, poi, di mettere mano a programmi scritti da altri, sappi che è la cosa più difficile da fare.
    Non sto qui ad elencarci gli innumerevoli lati negativi di ciò, ma sicuramente questo è il motivo per cui non ti seguono più di tanto e sanno cosa stai affrontando, perché chissà quanti sviluppatori prima di te hanno messo le mani in quel progetto, ed ognuno con la propria testa.
    Io l'ho provato diverse volte e... Auguri! Non è assolutamente semplice. A volte leggi codice di cui non capisci lo scopo (e forse è proprio il codice che è scritto e pensato male)

    Ma se ti piace fare sviluppo, non mollare..

    Però anche la soddisfazione ha la propria importanza, quindi ti do un suggerimento (sempre che tu non lo stia già facendo):
    inizia a sviluppare qualcosa di tuo, da zero, realizza un progettino qualsiasi, non importa se di piccola entità.
    Insomma, qualcosa che ti dia soddisfazione, perché a mio avviso chi fa sviluppo deve poter arrivare ad un certo punto e dirsi, guardando la propria creatura:
    "Sono proprio stato bravo. Mi piace!"
    E poi pensa a come migliorarlo ulteriormente, piano piano.
    Poi inizia un'altro nuovo progetto, magari un po' più ambizioso. E poi ancora, ancora, ancora...

    In realtà, sviluppare significa creare, creare qualcosa da zero; lo pensi, lo immagini, lo pianifichi, lo progetti, lo sviluppi e perciò... lo crei.
    Non c'è nulla di più gratificante della Creazione; è un qualcosa che nasce e cresce in te, che ti senti tuo.

    Io ricordo ancora il mio primo programma scritto 30 anni fa con il dBase III Plus (poi Clipper) solo come hobby, per passione, come se fosse ora. Indimenticabile! In azienda ebbe un successo incredibile.
    Quante ore ed ore impiegate (dormendo poco) rubate al 'resto' della mia vita, investendo ogni ritaglio di tempo.
    Ma quella passione, quell'ardore, quella mia cocciutaggine (contro tutto e contro tutti), hanno cambiato la mia vita, e mi hanno permesso anno dopo anno di diventare uno sviluppatore di professione, con ottimi guadagni e soddisfazioni, ricoprendo oggi una posizione di tutto rispetto permettendomi di raggiungere quegli obiettivi che mi ero prefissato nella mia vita privata.
    Ma all'inzio è stata dura! Come tutti quelli che hanno iniziato in quei tempi, noi non avevamo nulla a disposizione, non esistevano corsi né scuole, né Internet, né Forum, pochissimi testi, solo in inglese (e a scuola io studiai francese).
    Ma mi piaceva, era la mia passione. Non ho mollato.

    Dai cara Jana! Leggiti questo articolo sul Forbes
    Why Don't More People Work As Programmers?
    https://www.forbes.com/sites/quora/2014/10/31/why-dont-more-people-work-as-programmers/#3d2605055c08

    Traduzione italiana
    Perché non ci sono più tanti programmatori?
    https://www.gardainformatica.it/blog/sviluppo-software/perche-non-ci-tanti-programmatori

    Fai un bel respiro, rigenera i polmoni di ossigeno, su le spalle e avanti dritta ed imperterrita.
    Nessuno ti può fermare, se non te stessa!
    CREDI IN TE STESSA, NON MOLLARE.

    Ti auguro ogni felicità.

  • Re: Difficoltà a lavoro

    Anch'io ti invito a non mollare.

    Ti posso solo dire di rivolgerti a qualcuno che abbia più esperienza di te e che ti possa supportare (anche poche volte a settimana), per darti delle dritte, dei suggerimenti su come operare o come affrontare problemi "tipici" che magari sono risolti già in maniera standard e che tu non conosci.
    L'accumulo di esperienza è fondamentale. Poi, devi anche metterci un po' di passione.
  • Re: Difficoltà a lavoro

    Come programmatore, hai bisogno di avere una tenacia quasi illimitata per poter continuare a provare a risolvere problemi, correggere e sviluppare cose. C’è bisogno di una persona speciale per perseverare così tanto, specialmente quando spesso sembra che non si stia facendo alcun progresso. Questo è più o meno un tratto della personalità e non avere questo livello di perseveranza è sufficiente per spegnere la maggioranza delle persone che non lo possono avere dalla professione.

    Penso che questo brano descriva bene quello che ritengo la mia caratteristica migliore legata ai tratti della personalità.
    in 31 anni di lavoro penso mi sia capitato due o massimo tre volte di 'gettare la spugna' su un problema.
    in tutti gli altri casi diciamo 99,999999 sono arrivato fino in fondo, talvolta dopo anni.
    Questo nasce da un mondo in cui non c'erano praticamente aiuti, e si doveva fare da soli.
    devi scrivere un assemblatore, ma nessuno ti ha mai spiegato come si fa? Non ne hai idea? Fa lo stesso, devi riuscire. Forza e coraggio.
    ti serve un sistema operativo? Lo scrivi da zero.
    ecco perché dato il problema X sono estremamente sicuro di risolverlo, prima o poi, bene o male.
    Perché non accetto la sconfitta, mai.

    Fai la stessa cosa: persevera. Tieni duro. Se molli una volta perché il problema è troppo difficile rimani nel mondo dilettantistico.
    forza e coraggio!
  • Re: Difficoltà a lavoro

    Aggiungo : autostima a livello patologico.
    se non ti senti una specie di dio dell'informatica, se ti manca una convinzione innata di essere il migliore del mondo (razionalmente non sarà così) temo fallirai.

    Come i piloti da caccia (ricordi top gun?), o gli sportivi professionisti.
    massima fiducia in sé.
    vieni sconfitto? Questo è bene, impara il perché.
    domani sarai più forte, perché non ripeterai quello errore.
    immagina un giocatore di tennis che va in depressione appena viene battuto.
    In pochissimi sport è possibile fare una carriera senza sconfitte.
    tutti prima o poi sbagliamo.
    il punto (la esperienza) consiste Nell imparare dallo errore e non ripeterlo.
    così migliori, e diventerai formidabile.
    però attenzione : non è che ripetendo mille volte lo alfabeto diventi un poeta.
    ok quindi perfezionati, ma il mondo è vastissimo, ben oltre lo alfabeto
  • Re: Difficoltà a lavoro

    Aggiungiamo un'altro tassello.

    Non si impara FACENDO, si impara STUDIANDO.

    La pratica sul campo serve per CAPIRE pregi e diffetti di quello che si e' studiato.

    Quindi, ACQUISTA LIBRI, STUDIA, e metti in pratica.

    C'e' un nuovo problema da affrontare? COMPRA UN LIBRO, studia, e metti in pratica.

    Ma quanti libri servono? TANTI.

    Decine, centinaia, anche DIVERSE centinaia.

    OVVIO che non si acquistano tutti e subito, ma un po' alla volta: ogni volta che c'e' un nuovo problema da affrontare.

    Un bravo programmatore potrebbe aver acquistato nella sua vita 400-600 libri o anche di piu'.
    Supponi di acquistare 5 libri all'anno (e sono POCHI), dopo 10 anni hai gia' accumulato 50 libri!

    Lascia stare Internet.

    AL LIMIte, la versione PDF dei libri cartacei. Ma studiare sul tablet NON E' LA STESSA COSA dello studiare su carta!
  • Re: Difficoltà a lavoro

    Non sarei così categorico su queste centinaia di libri.
    La maggior parte è scritta col culo, o contiene elementi inutili, o quasi, talvolta sorpassati
    Esiste un certo sottoinsieme che rappresenta il "must" (un po' come per un prete i Vangeli. Li devi conoscere, senza se e senza ma).
    Tuttavia perfino il Guru dei Guru (Knuth) ha sempre riconosciuto che lo studio, pur indispensabile, non basta, e non basta neppure mettere in pratica quanto si è studiato.
    Bisogna utilizzare il proprio prodotto.
    Sembra una banalità, ma ha implicazioni estremamente profonde.
    Puoi leggere anche 1.000 libri sul golf, ma nessuno ti consentirà di imparare come si fa un buon swing
  • Re: Difficoltà a lavoro

    +m2+ ha scritto:


    Non sarei così categorico su queste centinaia di libri.
    La maggior parte è scritta col culo, o contiene elementi inutili, o quasi, talvolta sorpassati
    Esiste un certo sottoinsieme che rappresenta il "must" (un po' come per un prete i Vangeli. Li devi conoscere, senza se e senza ma).
    Tuttavia perfino il Guru dei Guru (Knuth) ha sempre riconosciuto che lo studio, pur indispensabile, non basta, e non basta neppure mettere in pratica quanto si è studiato.
    Bisogna utilizzare il proprio prodotto.
    Sembra una banalità, ma ha implicazioni estremamente profonde.
    Puoi leggere anche 1.000 libri sul golf, ma nessuno ti consentirà di imparare come si fa un buon swing

    concordo con te, anche perchè vorrei vedere ad esempio se vuoi fare un videogame che libri devi leggere per apprendere e conoscere un engine come unity o unreal engine.

    semplicemente, per poter programmare non basta solo studio da solo un linguaggio e imparo, ma servono delle basi solide.
    L'università di informatica serve come il pane perchè ti apre la mente, ti da le basi etc etc.
    Chiaro che poi se uno ha un problema tante volte per risolverlo ci vogliono giorni se non anni...
    quindi conta un sacco la tenacia e la determinazione di imparare apprendere conoscere e non mollare mai.
  • Re: Difficoltà a lavoro

    chry1991 ha scritto:


    L'università di informatica serve come il pane perchè ti apre la mente
    mi fai un esempio concreto di questa asserita "apertura della mente"?
    a me, al massimo, hanno divaricato le natiche

    è una delle tante leggende metropolitane.
  • Re: Difficoltà a lavoro

    +m2+ ha scritto:


    chry1991 ha scritto:


    L'università di informatica serve come il pane perchè ti apre la mente
    mi fai un esempio concreto di questa asserita "apertura della mente"?
    a me, al massimo, hanno divaricato le natiche

    è una delle tante leggende metropolitane.

    dipende chi ti insegna...
    il mio professore di programmazione era molto bravo nello spiegare ed esprimersi, ti faceva capire qualsiasi cosa in modo quasi intutivo.
    Ti apre la mente perchè se hai ottimi professori che insegnano in maniera corretta riesci ad avere piu chiare le cose.

    Da come parli tu che ti ha aperto altro, sembra che l'università non serve a nulla.
    Allora perchè non siamo tutti ingenieri? o astronauti? o perchè non sappiamo ancora usare il teletrasporto??

    io penso che una base solida di studi serva, per lo meno in determinati campi(e nell'informatica serve saper usare l'approccio giusto) e non solo imparare linguaggi...
    perchè anche a scuola ti insegnano la grammatica, ma mica tutti siamo scrittori di bestseller.
  • Re: Difficoltà a lavoro

    chry1991 ha scritto:


    Da come parli tu che ti ha aperto altro, sembra che l'università non serve a nulla.
    "nulla" è esagerato.
    Poco o pochissimo è più aderente alla realtà.
  • Re: Difficoltà a lavoro

    Volevo ringraziare tutti per avermi risposto.
    Francamente non so come andrà a finire, io ce la sto mettendo tutta, ma è dura. Non ho mai pensato che fosse facile, anzi. Quando mi hanno assunta ho avuto incubi per giorni, ancora prima di iniziare. Da un lato lo volevo con tutte le mie forze, dall'altro ero terrorizzata da quello che mi aspettava. Cercherò di studiare di più nei weekend e di fare più prove a casa....che dire...spero non mi caccino!
    Grazie a tutti!
  • Re: Difficoltà a lavoro

    Ripeto ... cerca il supporto di qualche volenteroso collega più esperto (o amico programmatore) con cui ti possa confrontare e imparare qualche volta a settimana. Ti potrebbe essere molto utile.
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